Fregene: niente parcheggi e i turisti se ne vanno
A.A.A. cercarsi bagnanti disperatamente. «A maggio e giugno Fregene ha perso il venti per cento dei turisti rispetto allo stesso periodo del 2010», lancia l'allarme Emma Pascali, presidente del Sib Fiumicino. «Colpa dei mancati interventi sulla viabilità e del nuovo lungomare, promesso da anni e mai realizzato». Il bilancio dei primi due mesi di attività balneare non è confortante, soprattutto per una cittadina che fino a dieci anni non temeva confronti nel Lazio. E che ora esce sconfitta dal confronto con la vicina Ostia. Non tanto per la qualità del servizio quanto per la quantità. «Perché i numeri contano, eccome!», s'infervora Pascali, che sulle spiagge ne ha viste di tutti i colori. A Fregene lavora dal 1946 e ora che di anni ne ha ottantadue si batte ancora per migliorare la spiaggia che ama. «Fino a qualche estate fa tutti gli stabilimenti erano pieni - sottolinea - ora restano gli abbonati di sempre mentre i giovani spesso vanno a Ostia. Lo sapete perché? Perché è più facile arrivare e anche meno costoso. Per raggiungere Fregene, chi arriva da Roma, deve mettere in conto due ore di fila in auto e sotto il sole lungo l'Aurelia. A Ostia c'è il trenino. Perché non collegare quindi il lungomare di Fregene con bus-navetta alla stazione ferroviaria di Maccarese?». Il lungomare è la nota dolente della Perla del Tirreno. Poco più che una fettuccia d'asfalto che corre dal Villaggio dei Pescatori a Zona Sapi, il quartiere vip a ridosso dell'oasi di Macchiagrande. Un paio di aiuole, qualche palma, niente parcheggi. Le auto posteggiano dove c'è spazio. Eppure sei anni fa il Comune di Fiumicino aveva bandito un concorso per riqualificare i sette chilometri di litoranea. Diversi i progetti presentati per riorganizzare la passeggiata a mare con chioschi, un anfiteatro, parcheggi interrati, pontili sospesi sull'acqua per ospitare musei e ristoranti. Tanta buona volontà rimasta sulla carta. «Il progetto per la riqualificazione del lungomare è pronto - ribatte il capogruppo del Pdl Massimiliano Graux - Nel piano investimenti 2011-2013 sono stati stanziati nove milioni di euro pper ristrutturare la litoranea tra via Viserba e via Gioisa Marea». Ma disponibili ci sarebbero soltanto tre milioni per il primo tratto e un milione e ottocentomila euro stanziato dalla Regione Lazio per costruire parking sotterranei e riqualificare appena 170 metri. La realtà è, desolatamente, un'altra. «Quando ci sono troppe buche il Comune si limita a chiedere alle società Ares 2002 e Impcap di riasfalre il lungomare in virtù della convenzione stipulata con l'amministrazione, il resto è silenzio», allarga le braccia Pascali. Diecimila bagnanti ogni week end continuano sì ad abbronzarsi a Fregene ma sono pochi, troppo pochi rispetto a ciò che Fregene ha da offrire. Ventotto stabilimenti balneari e un centinaio di ristoranti, pub e gelaterie. Un passato da fare invidia perfino a Sabaudia e Sperlonga. Eppure il futuro, secondo gli imprenditori del mare «è nero se continua così». Tutte e dieci le discoteche hanno da tempo chiuso i battenti senza che nessuno ne avesse nostalgia. Questo però ha portato al trasloco in massa dei giovani verso Ostia, dove di piste da ballo sulla spiaggia ce ne sono venticinque. Per solleticare la curiosità dei visitatori la Pro Loco e alcune associazioni culturali avevano pensato di realizzare un itinerario turistico per ammirare le ville dei vip che a Fregene hanno vissuto: da Marcello Mastroianni a Federico Fellini e Alberto Moravia. Nulla di fatto anche in questo caso.