I casali della paura
I trattori hanno smesso di arare i campi. Il fieno non viene più raccolto. Le pareti cadono a pezzi. I tetti sono sfondati. Sono i vecchi casali abbandonati dell'agro romano. Di notte vengono avvolti dall'oscurità e scompaiono dal mondo. Gli unici che ancora hanno il coraggio di entrarci sono i senzatetto e le prostitute. Dall'Ardeatina all'Appia, dall'Aurelia fino alla Tiberina e alla Salaria l'elenco dei casali è sterminato. Quello di Ponte Galeria, sulla Portuense, non è un caso isolato. È lì che tre anni fa una coppia di turisti olandesi fu assalita da due pastori romeni. Lui fu preso a bastonate. Lei violentata. Oggi si stima che siano diecimila i manufatti agricoli abbandonati tra vecchi casali, fienili, granai e magazzini per gli attrezzi. Basta spostarsi appena fuori dal raccordo. Sulla Tiberina spuntano come funghi. Se ne possono contare quattro a poche centinaia di metri di distanza. Passato il secondo chilometro c'è il primo. Un edificio spettrale è circondato da una lunga recinzione, ma gli «inquilini» hanno provveduto a bucarla in più parti. Finestre e porte sono state sfondate. Un balconcino sembra staccarsi da un momento all'altro. Poco più avanti c'è un altro casale abbandonato diviso in due grandi strutture. Accanto c'è una casetta abitata. La proprietaria fa sapere che c'è un progetto per trasformarlo in residence. Il terzo rudere sulla Tiberina invece è l'edificio diroccato più frequentato della zona: è l'alcova di prostitute e clienti. Basta accostarsi al lato della strada per ricevere l'invito ad appartarsi in un quella che una volta era una grande azienda agricola. Il magazzino centrale ha perso il tetto, sono rimaste solo le architravi. Le stanze sono invase dalle erbacce. Qualcuno ha gettato dei teli negli angoli. Al confine tra il Comune di Roma e quello di Riano, sul lato destro della Tiberina, c'è una grandissima fattoria. Bisogna fare 200 metri tra le sterpaglie per raggiungerla. Per entrare bisogna fare lo slalom tra una distesa di preservativi attorno a un vecchio materasso strappato. Dall'altro lato della città, negli spazi sterminati tra l'Appia e l'Ardeatina, gli ex casali si mimetizzano tra i resti dell'antica Roma. Vecchie fattorie si osservano sul lato sinistro dall'Appia Pignatelli venendo dal centro. Anche sull'Appia Nuova, all'altezza del Gra, gli automobilisti possono ammirare lo scheletro di una fattoria circondato dalle fabbriche. In via di Fioranello, vicino all'Ardeatina, ci si può imbattere in vecchi magazzini circondati e rivestiti da eternit. (ha collaborato Chiara Garzilli)