Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

In manette coppia di rapinatori Pedinavano e colpivano i clienti delle banche

Auto della polizia

  • a
  • a
  • a

Ogni mattina uscivano per andare a “lavorare” in banca, anche se non erano dipendenti degli istituti di credito. La “carriera” e l'esperienza maturata nel mondo del crimine li facilitava nell'individuazione delle donne da rapinare. Entrambi romani, di 52 e 49 anni, pluripregiudicati, sono stati però incastrati dagli agenti del Commissariato San Paolo, guidati dal dr. Luigi De Angelis. Seriali nel modus operandi, si recavano all'esterno degli istituti di credito nella zona del quartiere San Paolo, e una volta agganciata la vittima giusta la seguivano all'interno delle filiali confondendosi con i clienti. Monitoravano quindi attentamente i movimenti della vittima, avendo cura di accertare che l'operazione effettuata fosse il prelievo di somme di denaro contante. Quindi uscivano insieme alla vittima, continuando a seguirne gli spostamenti. Il primo episodio, avvenuto lo scorso 11 aprile, ha coinvolto una donna, che, dopo aver effettuato un prelievo di denaro contante, è salita a bordo della propria auto fino a raggiungere casa. Lì, fermatasi in attesa dell'apertura del cancello automatico, è scattato il blitz dei due rapinatori. Con una mossa fulminea uno dei due, il passeggero dello scooter, è sceso e, dopo aver infranto il vetro dell'auto, ha sfilato la borsa con il contante. Il bottino è stato di 2.000 euro. Stessa tecnica, con un bottino più ricco, circa 6.000 euro, è stata adottata dai due in un altro episodio, quando la vittima è stata seguita fino al portone di casa. Ad incastrare i due pregiudicati sono stati gli investigatori del Commissariato, che, incrociando gli elementi emersi dalle testimonianze e dalla conoscenza del territorio con le immagini registrate da alcune telecamere a circuito chiuso sono riusciti a dare loro un volto ed un nome. Una volta chiuso il cerchio investigativo, anche sulla base dei riconoscimenti fotografici delle vittime, è scattata la richiesta delle misure di custodia cautelare all'Autorità giudiziaria, che ne ha poi delegato l'esecuzione agli stessi investigatori. A tradire i due anche l'abbigliamento utilizzato nel corso delle rapine, e, in particolare, il cappellino blu utilizzato da uno dei due. Per entrambi, con precedenti specifici, è così scattata la detenzione cautelare in carcere con l'accusa di rapine, in attesa del processo.

Dai blog