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P4, i pm di Napoli ricorrono al Riesame per associazione a delinquere

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Luigi Bisignani

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I pubblici ministeri di Napoli, Francesco Curcio ed Henry John Woodcock, ricorreranno al Tribunale del Riesame di Napoli per l'ipotesi di associazione a delinquere.   L'inchiesta P4, dunque, non si ferma. La Procura ha deciso di avanzare un'istanza ai giudici della Libertà sulla decisione del gip di rigettare per Luigi Bisignani, l'uomo d'affari agli arresti domiciliari, Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl, Enrico Lo Monica, il carabiniere latitante in Africa e Giuseppe Nuzzo, il poliziotto napoletano, l'ipotesi di reato prevista dall'articolo 416 c.p., ovvero l'associazione a delinquere. Sui 19 capi di imputazione solo tre sono stati accolti dal gip e riguardano tutte ipotesi di favoreggiamento personale. Entro la prossima settimana la richiesta sarà avanzata al Riesame. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo, senza indagati e senza ipotesi di reato, con gli atti trasmessi da Napoli. Il contratto all'Italgo di Anselmo Galbusera per l'informatizzazione di Palazzo Chigi, il contenzioso tra l'ex dg della Rai Mauro Masi e Michele Santoro per la chiusura del programma Annozero, la joint venture tra la società Ilte e le Poste per la stampa e la spedizione di bollette e fatture in Italia, la pubblicità garantita al sito Dagospia: questi i capitoli di indagine salienti già all'attenzione del procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna. Si tratta di un centinaio di carte trasmesse dai magistrati della procura di Napoli che, indagando sulla cosiddetta P4, hanno ottenuto gli arresti domiciliari per il consulente d'affari Luigi Bisignani, ex giornalista, e chiesto la misura cautelare per il parlamentare del Pdl, Alfonso Papa, magistrato in aspettativa. L'incartamento finito a piazzale Clodio contiene qualche verbale di interrogatorio e alcuni passi di intercettazione. "Non è molta roba - si limitano a spiegare in procura - e francamente non sappiamo se da Napoli ci verrà trasmesso altro materiale". Nel frattempo, il procuratore Giovanni Ferrara ha aperto sulla vicenda un fascicolo rubricato come "atti relativi". Non è escluso che i magistrati romani dispongano uno stralcio del filone di indagine su Masi e Santoro e la trasmissione degli atti al tribunale dei ministri al cui vaglio, da tempo, c'è il fascicolo che vede indagato Silvio Berlusconi per concussione e minacce per le pressioni esercitate nel 2009 sull'allora commissario Agcom Giancarlo Innocenzi affinché venisse sospeso 'Annozero'. Per questa vicenda, l'Agcom, Innocenzi e lo stesso Masi sono parti offese.  

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