Una petizione popolare per il reato di omicidio colposo

Promessa mantenuta. Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, lo aveva annunciato all'indomani della tragedia di Nettuno: «Andrò a trovare la famiglia di Mattia Veschi», e così è stato. L'incontro ieri pomeriggio, tra le mura di casa dei genitori di Mattia, tanto per evitare gli sguardi indiscreti dei cronisti. E proprio nel giorno in cui un altro ragazzo di 16 anni, è stato falciato ed ucciso nel livornese da un muratore rumeno fuggito dopo lo scontro. Proprio come accaduto a Mattia. «Domani – ha assicurato Storace a papà Sergio e mamma Paola – poteremo in Cassazione una richiesta di petizione popolare per introdurre il reato di omicidio stradale. Dobbiamo aspettare la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e poi potremo partire con la raccolta di firme. Essere ubriachi alla guida è un po' come girare con una pistola in mano, e quindi è giusto che chi sbaglia ne paghi le conseguenze». Una visita di circa un'ora, durante la quale Storace, accompagnato da Maurizio Brugiatelli, si è intrattenuto con l'intera famiglia Veschi. «Ciò che più mi ha colpito – ha ribadito Storace – è stata la dignità di una famiglia che nonostante sia stata straziata dal dolore, riesce ad andare avanti, senza chiedere niente a nessuno. Ed anche di fronte a ciò che ho detto loro, Sergio (il papà di Mattia, ndr) non mi ha risposto dicendo che queste iniziative non gli restituiranno il figlio, così come avrebbero fatto in tanti, ma ha replicato chiedendo di fare tutto il possibile affinché queste tragedie non si verifichino più». E proprio questa dignità profonda, senza ostentazione del dolore, ha convinto Storace a fare qualcosa in più per i familiari di Mattia. «Vorrei provare a verificare tramite l'Ater – ha concluso il segretario nazionale de La Destra – se si riesce a trovare una casa popolare per questa famiglia, che ha subito una tragedia immensa, e si è dovuta sobbarcare anche tutte le spese dei funerali senza chiedere nulla a nessuno. Ma questa è un'altra storia».