Olimpiadi 2020

Lacorsa capitolina alle Olimpiadi del 2020 si fa dura: ieri la conferma che Tokyo si ricandiderà, dopo il tentativo per il 2016. Alemanno ha già detto di non temerla e che Roma «è di uguale prestigio». Nel 2013 il voto del Cio per decidere chi ospiterà i Giochi estivi 2020, ma il termine per le candidature è il primo settembre: già ufficiali Madrid e Istanbul, spuntano ora Sudafrica e Stati Uniti. Ne abbiamo parlato con Mario Pescante, vicepresidente del Cio e presidente del Comitato Roma 2020. «Tokyo è una novità importante, che segue Madrid e Istanbul. Conterà l'aspetto emotivo per la tragedia giapponese del marzo scorso, ma la votazione si terrà tra ben due anni, e la spinta di solidarietà dopo il terremoto sarà minore». Chi altro gareggerà con Roma? «Praga si è ritirata, ma il Sudafrica, che aveva rinunciato, ora ci sta ripensando. E forse ci proveranno anche gli Usa, che sono sempre preparatissimi». Quindi, nonostante i bookmakers ci diano favoriti, i giochi si fanno duri? «Era troppo semplice pensare che Roma avrebbe corso da sola. Non crederei troppo alle previsioni, i candidati alle Olimpiadi sono sempre molti e validi. Come Madrid, che è al terzo tentativo e ha già pronto il dossier». Non sembra ottimista… «Dico solo che non sarà facile. Ma dipende da Roma, dovremo fare le cose per bene. Per questo ci vuole unità, con protagonisti Rutelli e Veltroni, entrambi ex sindaci di Roma».