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I titolari dal bar «Era indifferente»

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Questele parole concitate della titolare del Bar Adriano di via Tiburtina al civico 221 che ha chiamato il 112 per quelle due creature chiuse in macchina dalla madre sotto un sole cocente, ad una temperatura interna di oltre 30 gradi, per la avere la possibilità di giocare al videopoker con la massima tranquillità. In un'ora e mezza si è giocata quasi cento euro. Dopo aver ricevuto l'allarme, in un attimo sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Tivoli. «Non ero dentro il bar quando la signora ha iniziato a giocare. Era la prima volta che veniva qui – racconta la donna – Quando sono arrivata ho visto i bambini chiusi nella macchina, davanti al negozio. L'ho avvicinata e le ho subito detto di portarli dentro e che non era il caso di tenerli nella macchina. Lei, senza battere ciglio, è uscita ed ha semplicemente spostato l'auto, con dentro i gemellini in lacrime, ed è rientrata per continuare a giocare. A quel punto ho chiamato i carabinieri, che sono arrivati subito. Ma anche quando sono entrati la donna non si è scomposta, ha continuato a giocare altri due euro». La madre avrebbe detto ai militari che era tutto sotto controllo e di essere uscita a vedere come stavano. Questa versione, però, è stata contraddetta dai clienti del bar. Con sé, inoltre, la donna aveva anche la figlia più grande, di due anni: «Era in pigiama - continua a raccontare sdegnata la titolare del bar - Toccava dappertutto, anche il pavimento, e poi si leccava le manine. La madre la lasciava fare. Era come se la piccola fosse invisibile ai suoi occhi. Un cliente, quasi scherzando, mi ha detto se dovevamo chiamare il telefono azzurro».

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