Cesano: uccide la moglie e si toglie la vita. Figlio sotto choc
I soliti litigi dei genitori durante il giorno. Poi all'alba si è risvegliato nell'incubo: mamma e papà in salotto a terra nel sangue non urlavano e non rispondevano più. I brutti sogni di Paolo (nome di fantasia) questa mattina si sono trasformati in realtà. L'ennesima discussione di una coppia di romeni all'interno della propria abitazione a Cesano, all'estrema periferia di Roma, si è trasformata nell' omicidio della moglie e il conseguente suicidio del marito. Testimone della vicenda è stato il loro unico figlio di 13 anni, che ha chiamato i carabinieri e ha dato l'allarme. Poi è scappato da quell'orrore aspettando i soccorsi sotto casa. L'intervento dei militari non è bastato a salvare il padre del ragazzino che già in fin di vita è stato trasportato all'ospedale Sant'Andrea dove è morto poco dopo. «Litigavano spesso» ha detto singhiozzando e in lacrime il bambino ai carabinieri. La famiglia si era trasferita due anni fa dalla Romania a Cesano, cambiando spesso casa. L'ultima, dove è avvenuto l'omicidio, era in una palazzina di due piani in aperta campagna. Ultimamente le banali discussioni dei coniugi, entrambi di 37 anni, erano diventate sempre più accese. Tanto che ormai i due dormivano in stanze separate. L'unico a tenerli uniti era proprio il loro figlio di 13 anni che questa mattina ha tentato invano di farsi coraggio e di salvarli. I suoi genitori avevano litigato nella notte e - secondo una prima ricostruzione - il padre in un momento di follia ha preso un coltellaccio dalla cucina e ha colpito la mamma al cuore. Il suo era un 'amorè cieco di rabbia. Dopo averla uccisa l'assassino ha cercato di togliersi la vita conficcandosi anche lui il coltello nel cuore stendendosi e sdraiandosi in terra vicino alla moglie. Il progetto e la speranza di una famiglia sono affogati in pochi minuti nel sangue: la coppia sbancava il lunario con dei lavoretti. Stefano lavorava come carpentiere mentre Maria faceva la donna delle pulizie. In attesa di essere affidato a un centro per minori, Paolo andrà a vivere a casa della zia, anche lei a Cesano. Per lui quel sogno chiamato Italia si è trasformato in un immagine indelebile che segnerà tutta la sua vita.