Il Bioparco non passa di moda
Cento anni fa nacque come Giardino Zoologico, per abbreviare diventò lo zoo. Ma da molto tempo la struttura di Villa Borghese ha cambiato missione, sulla scia di una "rivoluzione" culturale-etica che vuole gli animali non "in vetrina" ma la loro osservazione in modo rispettoso per percepirne il rumore, l'odore e comprendere la bellezza della natura, l'importanza dell'ambiente e della tutela degli animali in pericolo e a rischio estinzione. A distanza di cento anni e nonostante i tanti cambiamenti e le missioni sempre più scientifiche e conservative, il Bioparco è "la casa dei romani": grandi, piccoli, famiglie, scolaresche e scienziati. A fotografare come il Bioparco è percepito dai visitatori, circa 700 mila l'anno, ci ha pensato un indagine condotta dal Dipartimento ricerca sociale della Sapienza. Vive nella capitale il 64,4% dei visitatori mentre il 25% proviene dalle altre regioni e il 3% dall'estero. Una rilevazione che conferma la multifunzionalità del Bioparco con il suo classico bacino d'utenza: famiglie con bambini (42%), amanti degli animali (24%) e curiosi (15%) in una visita che dura in media da 1 a 3 ore. Non a caso il luogo più frequentato è la fattoria, dove i piccoli possono entrare in contatto con alcune specie animali ed offrirgli del cibo. Riscuotono successo anche le classiche tappe davanti alle scimmie, le tigri, i leoni e le giraffe. A presentare la ricerca in Campidoglio sono stati il presidente della Fondazione Bioparco, Paolo Giuntarelli e l'assessore capitolino all'Ambiente Marco Visconti e il presidente della commissione consiliare Ambiente, Andrea De Priamo. "Il Bioparco rimane uno dei fiori all'occhiello di questa città, i risultati di questa ricerca ci fanno vedere che non solo i cittadini romani, ma un po' tutti i turisti, vengono a visitarlo, questo ci conforta - ha spiegato Visconti - Per il resto credo che dobbiamo implementare i corsi di formazione per i nostri giovani, aprire di più alle scuole, come già è stato fatto". Ma l'occasione della ricerca è servita al presidente della Fondazione Giuntarelli per annunciare la nascita dell'Associazione Amici del Bioparco. "L'associazione vuole contribuire alla conservazione delle specie animali - dice Giuntarelli - attraverso la promozione di una cultura etica della cattività, concorrere a sviluppo e crescita dell'ex Giardino zoologico, formare un'opinione pubblica sensibile alle sue problematiche e idonea a sostenerne gli obiettivi nelle sedi istituzionali e sostenere manifestazioni culturali che possano contribuire al raggiungimento degli scopi". La neonata associazione «Amici del Bioparco» vede tra i soci fondatori Federalberghi, Federlazio, Coldiretti Roma e Maratona di Roma. Intanto la struttura di Villa Borghese, che ospita a margine l'unico Centro di Recupero degli uccelli e della fauna selvatica di Roma, gestito dalla Lipu, si arricchisce della prestigiosa presenza del Corpo Forestale dello Stato. Infatti nasce un punto informativo all'interno del Bioparco per far conoscere a tutti le attività della Forestale e promuovere, in particolare, il rispetto dell'ambiente e delle specie animali e vegetali protette a rischio di estinzione. Una presenza importante e un legame che si rinsalda con la struttura di Villa Borghese che ospita esemplari di animali sequestrati dal Servizio Cites della Forestale che tutela gli animali rari e in via d'estinzione protetti dalla Convenzione di Washington, da leggi nazionali e direttive europee.