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Luneur, i giostrai minacciano di incatenarsi

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Neancheil tempo di abituarsi all'idea che è partito il controannuncio, questa volta dei subconduttori, le cui attività sono ancora in gran parte presenti nell'area, «non ce ne vogliamo andare e siamo pronti anche ad incatenarci». Un'ottantina di famiglie sono senza lavoro da quando il parco divertimenti ha chiuso i battenti. Nel frattempo si è chiarita la vicenda del passaggio di gestione da una società all'altra con il riconoscimento da parte del Tar della legittimità della gara che ha assegnato la gestione del Luneur a Cinecittà Entertainment. Ma proprio qui sta il punto dolente. «Nel bando di gara originale – spiega Cona Remigio, rappresentante sindacale Calpe Alal – c'è scritto che i subconcessionari dovevano essere tutelati. Quello che ci auguriamo ora è che l'Eur Spa insieme al presidente del XII Municipio possano trovare una soluzione accettabile ed equa per quelle famiglie che hanno perso il lavoro». Obiettivo non facile almeno a giudicare dalle parole del presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini, che ha ribadito come la sentenza del Tar abbia di fatto riconosciuto le ragioni della proprietà e stabilito che l'area dovrà essere liberata per permettere i lavori di ristrutturazione del parco. Ma i subconcessionari sostengono che Cinecittà Entertainmente si è aggiudicata la gara proprio per la disponibilità a prestare attenzione ai lavoratori già dipendenti all'interno del Luneur, ma di quell'articolo che nel bando prevedeva questa tutela sembra non esserci più traccia, sarebbe cioé stato sostituito con la formula «libero da cose e da persone». Tanto che, dicono ancora, «lo stesso Tribunale ordinario nella sentenza con cui, in due occasioni, ha condannato i concessionari a rimuovere dal parco le attrazioni, sulla vicenda di merito rimanda alla Procura della Repubblica». E oltre all'esposto depositato lo scorso gennaio ci sarebbero anche una mozione al Comune e due interrogazioni parlamentari. Dam. Ver.

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