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La bandiera rossa non sostituisce la vigilanza

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L'ordinanzasulla sicurezza balneare parla chiaro. Come conferma il tenente di vascello Michele Grottoli, della Guardia Costiera di Roma. «Anche in caso di divieto di balneazione ci deve essere la sorveglianza - spiega - Solo in situazioni straordinarie, come un leggero malore del bagnino, si può issare la bandiera rossa in attesa di una sostituzione. Perfino se il personale di vigilanza - conclude Grottoli - guarda verso terra e non è concentrato sul fronte mare e ad esso rivolto siamo davanti a un comportamento sanzionabile». Che dire, quindi, dell'assoluta mancanza di sorveglianza registrata ieri dal nostro cronista su oltre tre chilometri di spiaggia ostiense? Non ci sono scuse. Anche se si trattava di un giorno feriale e gli utenti degli stabilimenti erano pochi, se la struttura non è chiusa al pubblico la vigilanza deve essere comunque assicurata. Le sanzioni, per chi viola l'ordinanza, sono severe: oltre mille euro di multa. E, nell'eventualità di una disgrazia mortale, il bagnino che si assenta ne deve rendere conto in sede penale per il reato di omicidio colposo. Un problema, segnalano gli esperti, che recentemente colpisce soprattutto le spiagge libere, dove la sicurezza dovrebbe essere fornita dai Comuni. I tagli agli enti locali, però, stanno portando alla riduzione del servizio. E le conseguenze possono essere letali. Ma. Ga.

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