Rapinatore ucciso dalla cassa continua
Una violenta esplosione e rimane ferito a morte, colpito da un portello d'acciaio. Si tratta di un nomade di 20 anni, residente al campo di via Tiberina, che nella notte fra martedì e mercoledì, insieme a due complici, voleva far saltare in aria la cassa continua del supermercato Pewex di via Umberto Barbaro, a Vigne Nuove. Intervenuti subito i militari della Compagnia dei Carabinieri di Montesacro e della stazione Talenti. «Erano le tre di notte – dice una residente di via Alberini – Ci ha svegliati un botto fortissimo. Quasi tutti si sono affacciati. Due ragazzi mingherlini con la testa coperta da un cappuccio, scappavano verso il nostro condominio. Poi sono scomparsi nel pratone dietro al caseggiato». Prima però i due fuggiaschi avevano trascinato il loro compagno ferito accanto all'area di raccolta dei carrelli per la spesa. I tre devono essere stati gli autori di altri otto episodi in cui, nel IV Municipio, sono state fatte saltare altrettante casse continue. Una trentina gli episodi avvenuti a Roma fino a ieri: secondo le indagini dei carabinieri, sono opera di vari gruppi di malviventi. L'altra notte i tre sono arrivati accanto al supermercato a bordo di un'Audi A3 rubata e dotata di targhe prese da un altro autoveicolo a sua volta rubato. Dentro il mezzo due bombole di acetilene e un lunghissimo tubo in gomma. Con questo il trio ha riempito l'interno della cassa continua saturandolo con il gas. Poi l'innesco che avrebbe portato la fiamma fino alla serratura del portello e nella camera sigillata: l'acetilene sarebbe esploso scardinando la blindatura. Ma qualcosa non ha funzionato. La cassa continua del Pewex era dotata di un sistema che, rilevando il gas, doveva far scattare l'allarme e saturare la cassa con anidride carbonica. Nonostante ciò, l'esplosione è avvenuta in maniera inaspettata. Il ventenne stava ancora davanti al portello d'acciaio che, lanciato dalla deflagrazione, lo ha schiacciato contro la parete opposta. Le fiamme hanno poi risalito il tubo di gomma incendiando l'auto. Dopo la fuga dei complici, l'arrivo dei carabinieri e dei soccorsi. Il nomade è stato portato al Pertini dove è morto. Intatta la cassaforte con dentro circa 60 mila euro.