Primo miracolo della Venere Capitolina

Roma e Washington unite in una «sorellanza» ideale. Il sindaco Gianni Alemanno ha firmato, nella Capitale statunitense, un accordo con il primo cittadino americano Vincent Gray. È il patto «Sister city agreement». Prevede collaborazioni tra le due città su cultura, turismo, trasporti, infrastrutture, tutela ambientale e storica. Il sigillo sull'accordo è stato il prestito della Venere Capitolina alla città di Washington. Da ieri è esposta alla National Gallery. «L'ultima volta che la Venere ha lasciato l'Italia - ha scherzato Alemanno con il sindaco Gray - è stato perché Napoleone ce l'aveva rubata, ma siamo sicuri che voi ce la restituirete». Se il primo passo è così compiuto sul campo della cultura, c'è ancora molto da lavorare sulla via del turismo. Secondo i dati del Destination Dc, nel 2010 sono stati 79 mila gli italiani che hanno scelto Washington come meta, 27 mila in più rispetto al 2009. Ma l'auspicio di Gray è veder lievitare ancora i numeri. Entrambe le città, spiega l'americano, hanno molto da imparare l'una dall'altra. «A unirle - dice Alemanno - sono le sfide del futuro: dall'ambiente all'energia, ai flussi migratori». E il sindaco della Città Eterna ha approfittato dell'incontro per parlare anche della candidatura alle Olimpiadi: «Non a caso la nostra sfida olimpica è fortemente legata allo sviluppo». In serata Alemanno, prima di volare via da Washington, ha anche annunciato un passo in avanti nella realizzazione del Museo della Shoah: «La delibera per far partire l'appalto sarà approvata in consiglio a luglio. La gara sarà fatta entro l'anno, quindi contiamo di far partire il cantiere per gennaio prossimo. I lavori dovrebbero durare un anno e mezzo. Stimiamo quindi di poterlo inaugurare per la prima metà del 2013».