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Un braccio di ferro quello tra i rappresentanti della categoria che ha rafforzato il Campidoglio

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.Come ogni faida politica che si rispetti, alla fine sono i numeri a dare il verdetto. Lo sciopero indetto da Ugl, Unica Cgil, Filt Cisl, Legacoop, Federtaxi Cisal, Mit e Ati non ha provocato il caos annunciato. In piazza, alla fine poco meno di 500 persone. Un dato subito rilevato dal "nemico" numero uno del fronte dello sciopero, Loreno Bittarelli: «Non c'è dubbio sul fatto che gli unici i tassisti che hanno aderito allo sciopero sono quelli che erano presenti questa mattina a Bocca della Verità, ed erano circa 150, compresi i figuranti, i curiosi e i vari giornalisti. Mentre oltre 7.500 sono da contare tra quelli che hanno prestato il regolare servizio e quindi non hanno aderito allo sciopero, e quelli che hanno preferito rimanere a casa per non incorrere il rischio di ritorsioni da parte di altri colleghi. I numeri di oggi hanno anche messo a nudo la totale mancanza di motivazioni valide e concrete, tali da giustificare uno sciopero, insieme all'incapacità degli organizzatori di trascinare le masse. Tant'è che per arringare i pochi presenti sono stati costretti ad andare a richiamare un ex tassista ormai in pensione, l'ex capopopolo Carlo Bologna». Non a caso, in piazza i manifestanti cantavano anche: «Chi non salta Bittarelli è». Che la protesta fosse squisitamente politica, lo si era già detto, che però si corresse il rischio di un "referendum" sul sindaco appare francamente un po' troppo. Lo deve aver compreso Alemanno che dagli Stati Uniti commenta: «Lo sciopero è stato un totale fallimento. Alla mobilitazione hanno preso parte 133 macchine e 300 persone e ci sono stati anche dei tentativi di aggressione bloccati dalla polizia. Non c'erano delle motivazioni reali per scioperare - ricorda il sindaco -. Nella delibera predisposta dall'assessore Aurigemma ci sono le risposte alle principali richieste dei tassisti e da parte sua c'è stato un grande sforzo per trovare una sintesi tra le esigenze degli operatori e quelle dei consumatori. Noi oggi abbiamo vinto questo braccio di ferro e continueremo su questa strada per fare in modo che la categoria dei tassisti non sia vessata come era in passato ma anche che le risposte alle loro richieste siano in equilibrio con le esigenze dei consumatori e della cittadinanza romana». Non ci sta l'opposizione. Il capogruppo Pd in Campidoglio, Umberto Marroni: «Lo sciopero degli operatori del servizio pubblico non di linea ha avuto una adesione consistente e non va sottovalutato. La manifestazione che ne è scaturita è stata una manifestazione civile che ha posto questioni concrete. La giunta non tenti di sminuire la portata di un malessere che deve indurre ad una riflessione e soprattutto non si arroghi l'attribuzione di una delega in bianco sulle tariffe esautorando il ruolo specifico del Consiglio Comunale». Due però gli effetti politici della singolare protesta delle auto bianche. La debolezza dell'intero mondo sindacale che per decenni ha monopolizzato il settore dei taxi e la posizione rafforzata dell'assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma. Da tutto il Pdl e da gran parte dei tassisti e consumatori infatti c'è stato un coro praticamente unanime: «Vada avanti così». Alla fine lo sciopero "inutile" è pur servito a qualcosa.

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