L'azienda si scusa ancora I consumatori: risarciteci
Sabato scorso Poste Italiane aveva comunicato che i disagi erano finiti. Il problema al sistema informatico risolto. Ma al risveglio della settimana lavorativa, in realtà, nulla è cambiato. Ieri i (dis)servizi sono proseguiti a singhiozzo. Solo alcuni grandi uffici postali hanno funzionato. Ed ora le associazioni dei consumatori si mobilitano e chiedono un risarcimento danni. Così, per la seconda volta in meno di una settimana, le Poste hanno dovuto chiedere «scusa ai cittadini» e hanno spiegato: «Questa mattina (ieri mattina, ndr)gli uffici hanno iniziato a funzionare, poi abbiamo riscontrato alcuni problemi nella continuità dei servizi». Spiegano che «i grandi uffici come Nomentano, Montesacro, Eur, Prati, Ostiense, Bologna o San Silvestro hanno funzionato bene. Le interruzioni della continuità dei servizi hanno interessato, a macchia di leopardo, altri uffici. Stiamo risolvendo il problema tecnico legato al server centrale e ai sistemi Ibp e Hp. Intanto non possiamo che scusarci». L'amministratore delegato dell'azienda, Massimo Sarmi, ha intanto acconsentito a un confronto con i consumatori. Le Poste hanno infatti accolto le richiesta di Codacons, Federconsumatori, Adoc e Adusbef di aprire un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici nei giorni scorsi. Il meccanismo - spiega il Codacons - sarà analogo a quello avviato da Autostrade per l'Italia per indennizzare chi era rimasto bloccato in macchina a causa delle strade ghiacciate. Sui disagi è intervenuto anche il presidente dell'Agcom, Gianluigi Magri, sottolineando che «non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo». Magri ha parlato senza però avere alcuna autorità su Poste Italiane. Ha così precisato di «non avere competenze» in merito, ma ha comunque ritenuto «il fatto che non esista una vigilanza sui servizi postali rende la situazione criticabile. Non è ancora operativa l'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale mentre, a differenza degli altri Paesi europei, tali competenze non sono state affidate all'Agcom, organismo indipendente che avrebbe svolto tali funzioni senza ulteriori spese per lo Stato». Fab. Per.