Coratti: "Ora il Pd cambi passo"
Se dal punto di vista organizzativo è il Pdl a tenere banco in questi giorni, in casa Pd non si resta a guardare. Il 24 giugno si terrà l'assemblea regionale che deciderà le primarie per il segretario del Lazio. Un punto sul quale si sta aprendo un vivo dibattito. Un sì convinto alle primarie, da estendere anche ai candidati in Parlamento se non dovesse cambiare la legge elettorale con le liste bloccate, viene dal vice presidente del Consiglio comunale, esponente dell'area cattolica del Pd, Mirko Coratti. Onorevole Coratti, il dato elettorale ha ridato vigore al partito, riuscirà a portare più unità? «Il messaggio degli elettori è chiaro: vogliono un partito unito che sappia porsi come guida per una coalizione aperta e dove è il processo democratico individuato nelle primarie a dettare le regole». Una coalizione aperta in che senso? «Fermo restando la struttura della nostra coalizione occorrerebbe allargarsi al mondo moderato». Parliamo di unità nel partito. Il Pd Campidoglio, oltre ad essersi scelto un proprio logo, spesso sembra dettare una linea diversa rispetto al Pd Roma, guidato dal segretario Miccoli. «Il lavoro in Campidoglio, così come nei Municipi è tanto ma serve un cambio di passo per dimostrare che questa opposizione è pronta a governare Roma meglio di quanto stia facendo Alemanno. Un cambio di passo che si deve ottenere con la collegialità delle scelte e dunque con una maggiore sinergia tra il partito e il gruppo capitolino». Sus. Nov.