Un terreno edificabile ceduto a un prezzo di favore
Da 18 a sette milioni di euro. Doveva andare al Comune di Roma invece è finito nelle mani di 22 imprenditori ora indagati assieme a due dirigenti - del Comune di Frascati e della Provincia di Roma (all'epoca dei fatti però dipendente dello stesso ente). I primi sono accusati di falsità ideologica, i secondi anche di abuso d'ufficio. L'altro giorno i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati hanno sequestrato la zona su disposizione della magistratura della Procura di Velletri. Perquisiti uffici e abitazioni dei destinatari degli avvisi di garanzia. Un colpo di teatro che arresta il progetto di tirare su appartamenti di edilizia popolare a condizioni che avrebbero leso le regole della concorrenza. L'area ex demaniale è definita «Anagnina 1», ubicata tra Roma e Frascati, una superficie edificabile di 205.817 metri quadrati. L'accordo iniziale prevedeva che il Municipio dei Castelli lo vendesse al Campidoglio a un costo non di mercato ma inferiore del 60 per cento, ribasso praticato quando chi vende e chi compra sono enti locali. Dopodiché sarebbe partita l'edificazione affidata a costruttori privati attraverso un bando di gara pubblico. Nel maggio 2010, il presunto inghippo sarebbe nato proprio su questo punto. All'improvviso, con l'intercessione dei due funzionari il compratore è cambiato, il piano è andato all'aria. Sono comparsi i ventidue impreditori, alcuni dei quali consorzi. Hanno sborsato al Comune di Frascati sette milioni di euro sottoscrivendo il contratto con il quale acquistavano la proprietà del terreno obbligandosi a ritrasferirla, a titolo apparentemente gratuito, al Comune di Roma ma a condizione che fossero gli unici a poter costruire sul terreno. Quindi avrebbero gestito un'area avuta a un prezzo decisamente inferiore a quello di mercato (sette al posto di 18 milioni), con una procedura di assegnazione anomala e per giunta saltando il passaggio dell'appalto pubblico. I militari sono venuti a sapere dello strano affare. Hanno accertato i passaggi burocratici, gli impegni iniziali che erano stati previsti dai Comuni di Roma e Frascati, e gli insoliti passaggi di proprietà seguiti invece tra il Municipio dei Castelli e i rappresentanti legali delle ventidue imprese che hanno acquistato le particelle del terreno «Anagnina 1» per poi edificare secondo la destinazione d'uso prevista dal piano regolatore del Comune capitolino. Gli investigatori sono solo alle prime battute. L'inchiesta infatti non è finita. I militari del Nucleo investigativo vogliono capire se anche altri sono responsabili di eventuali omissioni e reati. E soprattutto, vogliono rispondere alla domanda che più di tutte incuriosisce gli inquirenti: perché è stato deciso di fare un favore da undici milioni di euro ai ventidue imprenditori?