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L'Enel denuncia il furto di un pc con studi sul nucleare

Centrale Enel

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Enel ha denunciato oggi alle forze di polizia il furto, negli uffici romani dell'area nucleare a Tor di Quinto, di un computer contenente documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all'estero. Lo comunica la stessa società elettrica. "E' davvero singolare  che un furto così mirato avvenga proprio a pochi giorni dalla tornata referendaria", evidenzia la società. SPARITO IL PRIMO GIUGNO Il computer era utilizzato da una dipendente dell'Enel. La donna ha denunciato il furto stamattina al commissariato Ponte Milvio spiegando che il pc era chiuso a chiave in un cassetto della scrivania e oggi quando é rientrata in ufficio non c'era più. La dipendente non avrebbe accennato invece alla documentazione custodita nel computer. Secondo una prima ricostruzione, il furto potrebbe essere avvenuto tra le 16.40 del primo giugno (orario in cui la donna ha lasciato l'ufficio) e le 8 e 20 di stamattina. Al momento nulla trapela sulle responsabilità del furto, ma, considerando che all'interno dell'area nucleare del palazzo Enel si entra solo con un badge e che il ladro ha rubato esclusivamente quel pc andando a colpo sicuro, non è esclusa la pista interna.    USO "POLITICO" DEI DATI Il furto del pc e soprattutto il suo contenuto, gli studi sui siti per la costruzione di centrali nucleari in Italia, rischiano di alzare i toni della campagna sul referendum dell'11 e 12 giugno. La società elettrica ha denunciato oggi alle forze di Polizia il fatto, avvenuto negli uffici romani dell'area nucleare a Tor di Quinto, evidenziando che il materiale sottratto riguarda analisi preliminari, prive di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all'estero. Ma in una nota ha anche aggiunto come sia "davvero singolare che un furto così mirato avvenga proprio a pochi giorni dalla tornata referendaria". Parole che lasciano intendere la preoccupazione della società rispetto a un possibile utilizzo strumentale, 'politico', del materiale sottratto. Il materiale sarebbe datato, non svelerebbe alcun segreto industriale, e sarebbe di fatto superato dalle decisioni del governo seguite all'incidente di Fukushima. Ma potrebbe comunque essere utilizzato per creare allarmismo rispetto alla localizzazione delle aree adatte alla costruzione di siti nucleari, diventando uno strumento per la campagna referendaria. Enel, con la denuncia alle forze di polizia e con le parole scelte per la comunicazione del furto, vuole sottrarsi ad ogni strumentalizzazione e avvertire preventivamente l'opinione pubblica rispetto all'ipotesi, per ora solo potenziale, che possano essere utilizzati a scopi propagandistici quei "documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi" contenuti nel pc rubato.  

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