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Capitale degli incidenti

Minicar distrutta in un incidente a Roma

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Purtroppo nella Capitale è sempre più lunga la lista di incidenti stradali provocati da conducenti ubriachi e drogati. Da automobilisti pirati della strada, che dopo aver travolto e ucciso ingranano la prima e scappano sgommando. Oppure di malviventi che, una volta indentificati e arrestati, si giustificano sostenendo che credevano di aver investito un animale o addirittura che non si erano neanche accorti di aver travolto qualcuno. Sono molte le strade pericolose della città, alcune delle quali sono «salite» anche sul podio perché tra le vie dove si muore con più frequenza rispetto a tutte le strade d'Italia. Nella Capitale sono molte le vie pericolose e centinaia i morti sull'asfalto provocati da pirati della strada. Tra gli incidenti stradali che hanno colpito di più l'opinione pubblica e le associazioni vittime della strada, quello avvenuto in via Nomentana, angolo via Regina Margherita. Soltanto qui ha perso la vita una coppia di fidanzati. Il conducente della Mercedes killer, Stefano Lucidi, assumeva cocaina e per questo gli era stata tolta la patente, e all'epoca dello scontro mortale risultò positivo all'uso di stupefacenti ma il test non ha potuto stabilire se avesse preso la droga prima di mettersi alla guida o dopo essere scappato senza prestare alcun soccorso: per due morti la Cassazione ha confermato cinque anni di galera perché «non voleva provocare l'incidente». Nel luglio del 2009 è stato condannato a tre anni di reclusione per omicidio colposo un romeno che ubriaco, senza patente, alla guida di un'auto rubata e contromano finì contro un'altra vettura uccidendo un uomo di 36 anni, Marco Picano e ferì gravemente la sua fidanzata, di 44 anni, nel febbraio dello stesso anno. «Resto interdetto dalla sentenza di condanna a soli tre anni - aveva detto il fratello della vittima, Giuseppe - Con quali criteri i giudici giudicano reati simili?». È una domanda alla quale, purtroppo, cercano una risposta molti parenti di persone uccise da pirati della strada ubriachi e drogati. Ma ben pochi riescono ad ottenere giustizia. Un altro incidente stradale che ha distrutto la vita a due ragazze è quello avvenuto a Lungotevere la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 2008. In quell'ccasione Friedrich Vernarelli travolse e uccise due turiste irlandesi. Per questo un anno fa è stato condananto a sette anni di reclusione. Le ragazze di di 27 e 28 anni, all'altezza di Castel Sant'Angelo stavano attraversando quando sono state prese in pieno dalla Mercedes di Vernarelli, che poi risultò sotto l'effetto di alcol. Ad Acilia, invece, soltanto la sorte ha evitato una strage. Il 5 novembre del 2008 Bruno Radosavljevic, un nomade di 26 anni di origine croate con diversi precedenti penali, mentre guidava ubriaco e drogato, investì e ferì 13 persone, alcune delle quali subirono gravi lesioni. Tra loro c'era anche un ragazzo di 14 anni che aspettava il bus per andare a scuola. Il giovane nomade fu salvato dal linciaggio della gente che aveva assistito all'investimento dai vigili urbani. Radosavljevic è stato condannato a tre anni di reclusione.

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