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Progetto VeloOK Vandali distruggono colonnine autovelox

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Ilprogetto pilota partito a fine marzo in IV Municipio, incontra evidenti difficoltà. Venti di queste colonnine sono state distribuite su viale Jonio (fra piazza Talenti e il cavalcavia di viale Adriatico), via Mario Soldati e via di Tor San Giovanni, tre grandi strade che in precedenza avevano fatto rilevare passaggi ad altissima velocità con grave pericolo per passanti e altri veicoli: il monitoraggio preventivo aveva registrato che fra il 71 e il 75 per cento dei mezzi viaggiava oltre i limiti consentiti, alcuni oltre i 200 km/h, molti fra i 150 e i 190. La soluzione è stata trovata nell'esperimento con i «VeloOk». Le colonnine cilindriche arancio fosforescente, sono individuabili anche di notte perché dotate di una luce intermittente. Su viale Jonio, per esempio, ne sono state installate tre per senso di marcia. Dalla loro collocazione, in effetti, le auto hanno iniziato a rallentare per l'intero tratto in quanto, passate davanti la prima colonnina, se ne trovano davanti altre due lungo l'intero tratto. Ogni apparato, generalmente vuoto, può ospitare un autovelox che, a rotazione, i vigili urbani spostano da un dispositivo all'altro. Gli automobilisti non dovrebbero sapere mai quale delle colonnine ospiterà il rilevatore di velocità. Il problema è che da qualche tempo la parte superiore delle capsule in plastica, se non contiene l'autovelox, ha le tre finestrelle dei sensori e della macchina fotografica, del tutto chiuse e colorate di arancione. In molti hanno capito il «trucco» e rallentano meno. Inoltre, soprattutto nelle ore notturne, vandali sradicano, distruggono o scoperchiano i VeloOk, più volte lungo via di Tor San Giovanni. Da settimane due di questi apparati sono rimasti monchi: nessuno li ripara e c'è persino chi ci si parcheggia davanti.

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