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Codici rubati a piazza di Spagna

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Aivertici dell'organizzazione, secondo l'accusa, c'era Marco Imbrogno, di 36 anni, di Castrovillari, posto ai domiciliari. Gli altri indagati sono tutti titolari o commessi di negozi. Dalle indagini è emerso che le carte di credito, prima di essere clonate, erano state utilizzate in un noto ristorante romano situato vicino a piazza di Spagna. Al momento, però, nessun provvedimento è stato adottato nei confronti del titolare o dei dipendenti del locale. Le sei misure cautelari sono state disposte, su richiesta del pm di Castrovillari, Baldo Pisani, dal gip Cataldo Collazzo. «L'inchiesta - ha spiegato Giuseppe Zanfini, dirigente del commissario - è partita ad ottobre 2009, dopo una perquisizione in casa di Imbrogno dove sono state trovate, tra le altre cose, 17 carte magnetiche di colore bianco che dopo un'accurata analisi risultavano essere delle vere e proprie carte di credito clonate e abilitate al circuito internazionale. Le carte erano intestate a persone facoltose provenienti da Stati Uniti, Giappone, Germania, Svezia, Turchia, Francia e Australia». Le carte sequestrate (13 American Express «Platino», una Visa, due Mastercard e una Diners), ha aggiunto Zanfini «potrebbero essere state clonate nel ristorante». Nel corso dell'operazione, denominata White card, oltre alle carte di credito clonate, sono state sequestrate una carta di identità rubata in un Comune del cosentino.

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