Campane zittite dal Tribunale
Con un'ordinanza-lampo del Tribunale, meno di una settimana - un record per i tempi biblici della giustizia - hanno perso le campane dell'Ave Maria e forse anche i centri estivi dell'oratorio. Ma quello che brucia di più è la perdita dei rintocchi alle 7 del mattino, la sveglia più dolce per i genitori che accompagnano i figli a scuola prima di andare al lavoro. Eppure Monteverde, dicono, è stato descritto come «un quartiere di vecchi» nel ricorso presentato da cinque condòmini del lussuoso palazzo in via Felice Cavallotti, costruito dove prima c'era una scuola, dietro l'oratorio della Chiesa Regina Pacis. Tra i ricorrenti che si sentono «angosciati» dai rintocchi, così c'è scritto nel ricorso, c'è anche un alto magistrato. «È quello che ha capitanato il ricorso dei cinque condòmini, gli altri 17 si sono dissociati» hanno spiegato decine di famiglie che ieri sera hanno partecipato alla fiaccolata al fianco di don Livio, parroco di Regina Pacis. «È un magistrato della Corte dei Conti - hanno spiegato -, napoletano, vive a Roma ma lavora a Milano». Le famiglie che ieri pomeriggio affollavano l'oratorio, se ne stupiscono. «Eppure è giovane - dicono - come fa a sentirsi angosciato dalle campane e dalle voci dei bambini che giocano?». Per Suor Maria Celeste: «come magistrato dovrebbe invece essere contento che i ragazzini frequentino l'oratorio invece della strada». «I rintocchi gli procurano angoscia? - dice un anziano - per noi sono da sempre la salvezza: durante la guerra annunciavano le incursioni aeree». E non passa inosservata la velocità della V sezione del Tribunale. «È vero che c'era un art. 700, la procedura d'urgenza - dice Mary madre di due bimbi, - ma dal momento in cui si è riservato di decidere al deposito della sentenza, dal 2 al 9 maggio, se si esclude il week-end, ha impiegato meno di una settimana». Ora l'appello. L'avvocato della Curia, Marco Antonetti, e il legale delle famiglie, Mauro Pietrangeli Bernabei, sono al lavoro.