Arrestato per droga il figlio di Eva Henger
Arrestato per droga il figlio dell'ex pornostar Eva Henger. Il ragazzo di 17 anni, R.S., è stato fermato martedì pomeriggio dai carabinieri della stazione di La Storta a piazza della Visione. Il giovane era assieme a un suo coetaneo. A incuriosire i militari un gesto del minorenne. Hanno perquisito i due e hanno trovato nelle tasche del figlio della Henger cinque grammi di marijuana. Fatta la scoperta, i carabinieri della Compagnia Cassia coordinati dal maggiore Alceo Greco sono andati a perquisire l'abitazione del padre, in via Cassia, dove hanno trovato 68 piantine della stessa sostanza stupefacente. Per il minorenne è scattato il fermo con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio e il trasferimento presso il centro accoglienza di via Virgina Agnelli in attesa di essere sottoposto al giudizio del giudice del Tribunale per i minori. Il caso ha in sé una curiosità. La residenza dov'era la droga è un piano sotto a quella dell'altra ex pornostar Ilona Staller, una vecchia collega della Henger. Nel maggio 2010 anche suo figlio Ludwig Koons, oggi diciannovenne, fu prima denunciato, poi arrestato e sei mesi dopo condannato a un anno e quattro mesi per detenzione di sostanze stupefacenti. La vicenda non filò così liscia. Dal processo, infatti, è saltato fuori che quella sera i carabinieri della Compagnia Cassia andarono a casa dell'ex pornostar per una perquisizione. Ma furono minacciati «di possibili accuse calunniose nei loro confronti quali quella di essere stato da loro percosso mentre si colpiva con schiaffi e pugni sulle guance, apostrofandoli con epiteti ingiuriosi quali "infami pezzi di merda" costringendo i militi ad omettere la doverosa attività di servizio che non veniva effettuata anche per l'illecita interferenza della madre che si frapponeva fisicamente all'ingresso degli operanti nella abitazione da perquisire». Non solo, continua la sentenza: «Estraeva dalla tasca dei pantaloni alcune banconote da 50 euro chiedendo agli agenti quale fosse il prezzo da pagare perché gli stessi se ne andassero mettendo tutto a tacere».