Panzironi pronto per il bis in Ama

Un milione e seicento mila euro di utile. Un miracolo per l'Ama abituata praticamente da sempre a chiudere il bilancio rigorosamente in rosso. Un dato confortante che arriva in un momento decisivo non solo per dare all'azienda un'immagine diversa da quella della "parentopoli" capitolina ma anche perché a giorni scade il consiglio di amministrazione. L'amministratore delegato uscente, Franco Panzironi si dice tranquillo. «Abbiamo risanato un'azienda che era praticamente fallita, senza capitale sociale, un miliardo di debiti e 750 milioni di debiti a breve scadenza con le banche». Insomma avete fatto un miracolo? «Abbiamo fatto un'analisi seria e adottato un piano strategico e industriale che oggi ha portato per il secondo anno consecutivo a chiudere in utile. Non solo, abbiamo stabilizzato l'azienda e ottenuto credibilità verso il sistema bancario. Non abbiamo fatto la politica del ragioniere ma ottimizzato i costi e fatto investimenti. Oggi siamo la terza azienda internazionale per volumi di raccolta differenziata, dopo Londra e Berlino». Eppure il contratto di servizio Ama è bloccato in Consiglio comunale da oltre un mese. «Il contratto di servizio a dire il vero è fermo dal 2005 ma noi già da due anni stiamo seguendo delle linee guida sperimentali che hanno portato la raccolta differenziata al 24%». Parliamo del futuro, si parla di privatizzazione. «Il punto non è questo, piuttosto fare entrare l'Ama nel ciclo dei rifiuti, ovvero nella sua parte finale, quella della produttività. Nelle altre grandi città i costi di produzione sono più bassi perché i comuni hanno discariche o termovalorizzatori di proprietà e i cittadini pagano i rifiuti».  Per la nuova discarica, Cerroni, il patron di Malagrotta parla di Monti dell'Ortaccio. «Spetta alla Regione indicare il nuovo sito e credo stia facendo un buon lavoro di analisi. Aspettiamo il risultato. Certamente ogni scelta che verrà fatta richiede dei tempi, per una discarica ci vuole un anno e mezzo; per un impianto oltre due anni. Cerroni chiede il proseguimento di Malagrotta, noi puntiamo ad altro, non si tratta di nuova discarica in senso stretto, anche perché la legge lo vieta, quanto di siti di gestione dei rifiuti». Il suo mandato sta per scadere, quanto la vicenda di parentopoli può influire sulla conferma? «Sono molto sereno, abbiamo risanato un'azienda che era praticamente fallita. Spetta al sindaco decidere e soprattutto compiere anche scelte strategiche. Non credo affatto che la vicenda della cosiddetta "parentopoli" influisca sulla decisione del sindaco, si tratta infatti più di un risalto giornalistico e sono assolutamente tranquillo che la magistratura chiarirà tutto». Sus. Nov.