Puliremo la Piramide con getti d'acqua
Settanta milioni la somma necessaria per la «remise en forme» della Piramide Cestia e delle Mura Aureliane. Infatti, entrambi i monumenti sono in simbiosi e un intervento serio richiede uno stanziamento altrettanto significativo. Lo spiega il sovrintendente comunale Umberto Broccoli che al progetto di restauro dell'intero complesso ha lavorato. «Benché la Piramide sia della Sovrintendenza comunale - precisa - viene gestita dalla Sovrintendenza statale. Tuttavia al di là delle apparenze è uno dei monumenti più stabili, grazie alla sua forma geometrica. Ci vorrebbe un mecenate così come è avvenuto per il Colosseo in grado di impegnarsi per il restauro della Piramide ma, soprattutto, del complesso delle Mura Aureliane». Nella speranza che qualcuno raccolga l'invito del sovrintendente vale la pena spiegare perché la Piramide di Gaio Cestio Epulone, monumento funebre, e unica Piramide della città eterna - realizzata dagli eredi del ricco tribuno della plebe a tempo di record (330 giorni) quale condizione per incassare l'eredità - si trova a "cavallo" delle Mura Aureliane. «All'epoca i romani non andavano per il sottile - racconta Broccoli - Le Mura furono realizzate in tutta fretta a difesa della città e il perimetro stabilito non subì deviazioni. Così la Piramide come altri monumenti furono inglobati nel circuito stabilito». In effetti se la Piramide appare trascurata ma non in pericolo, le Mura stanno decisamente peggio. Ma qualcosa si può fare. Lo dichiara il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro: «In questi anni abbiamo svolto una grande attività di recupero. Ad agosto si parte col Colosseo poi sarà la volta del Mausoleo di Augusto - dice - La Piramide è un monumento di straordinaria importanza, è inserito nella città e convive con la Roma di oggi. Si potrebbe lavorare al diserbo dei cespugli e alla pulizia con getti d'acqua. Sarebbe un segnale d'attenzione visibile ai cittadini e a un costo sostenibile». Di proprietà comunale e gestione statale, la Piramide è da secoli "pertinenza" della colonia di gatti più antica di Roma. «Nessuno li toccherà mai» assicura Giro.