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Il sacco di Roma

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Vucumprà

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Il sacco di Roma. Anzi, Roma in un sacco, in uno dei mille borsoni che s'aprono e si chiudono a ritmo meteorologico davanti ai più importanti monumenti della città. La macchina fotografica sguinzagliata da Il Tempo per le vie del centro storico registra il mercato illegale di borse false, scialli, scarpe, occhiali, pupazzetti e gingilli vari, se va bene «made in China». E purtroppo, se c'è l'offerta, significa che c'è anche la richiesta, una gran richiesta a dispetto dell'ordinanza anti-borsone del sindaco Gianni Alemanno che vieta di acquistare dai vu' cumprà. Ma i turisti, che ne sanno! Poi ci sarebbe l'altra faccia dell'ordinanza - il divieto di vendita - che l'Amministrazione non riesce proprio a far rispettare. L'esercito degli ambulanti abusivi è numericamente più forte delle forze di polizia, che a dirla tutta hanno cose più importanti a cui pensare. Ecco allora il risultato. Basta farsi un giro in una bella giornata di sole. Scendete le scale di piazza di Spagna, continuate per via dei Condotti, proseguite su via del Corso, fate un salto a Fontana di Trevi - iperpresidiata dalla Municipale dopo lo "scandalo" monetine - attraversate piazza di Pietra, il Pantheon e arrivate a piazza Navona.  E se non siete ancora stanchi di contare gli ambulanti abusivi attraversate pure il Tevere su ponte Sant'Angelo, percorrete via della Conciliazione e lasciatevi abbracciare dalle colonne della Basilica di San Pietro. Nessun monumento della Città eterna è immune. I vu' cumprà sono ovunque, inamovibili e camaleontici. Se il tempo cambia, cambia pure la merce in vendita. Solo la notte porta un po' di tregua. È il momento migliore per scattare una foto da cartolina. A cura di Matteo Vincenzoni Fotoservizio Gmt

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