Morta dopo un pugno al capolinea del metrò Guerra di perizie
Come è morta l'infermiera? Chi o cosa ha provocato il decesso della romena? È questo che vuole capire la Corte d'assisse che ieri ha aperto il processo contro Alessio Burtone, il ragazzo di 21 anni imputato di omicidio preterintenzionale per aver sferrato un pugno al volto di Maricica Haiaianu mentre si trovavano alla stazione della metropolitana Anagnina. I giudici hanno infatti disposto una perizia medico legale su richiesta della difesa del ragazzo. Per i penalisti Gianantonio Minghelli e Fabrizio Gallo i responsabili della morte dell'infermiera sono i medici che l'hanno avuta in cura. Di opinione decisamente differente il consulente del pubblico ministero, secondo il quale il pugno in pieno volto ha determinato nella donna lesioni al cranio che hanno portato poi alla morte, sopraggiunta una settimana più tardi. Insomma, la battaglia a colpi di perizie è appena iniziata: l'accertamento tecnico sarà affidato il prossimo 21 giugno. In quest'occasione la Corte, presieduta da Anna Argento, ha intenzione di ascoltare anche alcuni testimoni, per poi visionare il video integrale di quel giorno, era l'8 ottobre scorso, nel quale si vede il pugno, il comportamento di alcune persone presenti e il successivo intervento delle forze dell'ordine. Sempre ieri i giudici hanno ammesso la costituzione di parte civile del Comune, attraverso l'avvocato Nicola Sabato, e quella della famiglia della donna, rappresentata dal penalista Alessandro Di Giovanni. Ieri in aula erano presenti sia l'imputato, sia amici e parenti: alla fine dell'udienza sono dovuti intervenire i carabinieri per calmare gli animi. La Corte si è inoltre riservata di acquisire due procedimenti davanti al giudice di pace che sono a carico di Burtone, protagonista di due liti per motivi di viabilità precedenti all'episodio con Maricica. Infine i giudici hanno respinto la richiesta di rito abbreviato per Burtone.