Mentana, sinistra divisa in tre Il centrodestra spera
MENTANA Operazione apparentamento. Chiuse le urne, tirate le somme, ora anche a Mentana la palla passa ai tavoli della politica, impegnati già dalle prime ore di ieri a cercare le basi per accordi apparentemente impossibili. Se il turno di ballottaggio, visto il notevole numero di candidati a sindaco (sette), era praticamente scontato, un po' meno lo era il risultato incassato dai due candidati maggiori. A stupire la performance di Mario Barbato, candidato sostenuto da Pdl, La Destra e dalla lista civica Libera Gente, che ha acchiappato solo il 34,09% dei voti. Nel 2006 la coalizione di centrodestra, capeggiata dal sindaco uscente Guido Tabanella, andò molto meglio, visto che prese il 48,99% dei voti al primo turno per voi vincere sull'allora candidato del centrosinistra Lucio Cantagalli al ballottaggio. Ma in realtà non ha brillato nemmeno il suo antagonista, Altiero Lodi, l'uomo di Pd, Udc, Idv e lista civica Altiero Lodi sindaco, ha appena superato la soglia del 30%. Per vincere al secondo turno ha bisogno dell'aiuto di tutte le forze del centrosinistra che domenica e lunedì si sono presentate da sole. E qui sta il problema. A registrare il sold out è stata la protagonista indiscussa di questa campagna elettorale, l'ex pasionaria del Pd Adelaide Rotolo, che sostenuta da Democratici per Mentana, Sel e Federazione della Sinistra, ha conquistato il 17% degli elettori, mettendosi a capo di una vera e propria rivoluzione democratica. Rotolo e i dissidenti del Pd locale hanno contestato la scelta del Pd provinciale di puntare proprio su Lodi, nome indicato dall'Udc e poi accolto con favore dal partito di Bersani. Una decisione piovuta direttamente dalle segreterie provinciali e regionali, in barba alle primarie di coalizione per altro già organizzate. L'emoraggia è stata inevitabile. Basta pensare che tra i candidati più votati della sua lista civica c'è Riccardo Donati, che oltre ad essere uno dei più votati è stato membro della commissione di garanzia provinciale del Pd. Insieme alla Rotolo a tentare il colpaccio ci ha provato, e ci è riuscito, pure Marco Benedetti fino a poco tempo fa segretario del circolo locale del Pd, oggi a capo di Rinnovamento e cambiamento, che solo soletto ha preso l'8,93% dei voti. In soldoni Lodi avrebbe bisogno dell'appoggio dei due ex democratici e compagnia cantante per sfangarla su un Barbato che ha poco da apparentarsi, visto che il centrodestra mentanese è andato pressoché compatto già al primo turno. Come farà Lodi ad attrarre questi voti, visto che è stato proprio lui il motivo della diaspora, resta la domanda ancora senza risposta. Nel frattempo la palla l'ha già lanciata: «Non è più il momento delle divisioni: chi ama davvero questa città e vuole tirarla fuori dal pantano in cui si trova oggi ha una grande occasione che non deve essere sprecata», ha detto. Messaggio rispedito al mittente da parte di Benedetti che sugli apparentamenti ha le idee piuttosto chiare: «Non andremo con nessuno, sia Barbato che Lodi sono lontani dal nostro modo di intendere la politica», risponde l'ex democratico che intanto un posto nel Consiglio che verrà se l'è già aggiudicato. Resta dunque l'impresa di convincere la Rotolo, alquanto ardua, viste le posizioni del gruppo, ma necessaria anche per sfatare la maledizione che incombe sull'alleanza tra Pd e Udc: qualche anno fa, era il 2009, nella vicina Guidonia si consumò una situazione analoga. Allora il candidato a sindaco dell'accoppiata era l'attuale coordinatore provinciale del partito di Casini, Michele Pagano, decisione che portò fuori dal Pd parecchi dirigenti tra cui il sindaco uscente, Filippo Lippiello, che scelse la volata in solitaria portando a casa il 17%. In quel caso l'operazione apparentamento non riuscì e il centrosinistra perse al ballottaggio. Vedremo se la storia si ripeterà.