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Alemanno «apre» solo sui giornali

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.Così il vicepresidente della giunta regionale dell'Udc, Luciano Ciocchetti commenta i dati sulle amministrative nel Lazio e nella provincia di Roma. Onorevole Ciocchetti il dato politico che emerge con forza è che il Pdl e il Pd non trainano più consensi. È la crisi dei partiti? «È evidente, non solo nel Lazio, che il Pdl così come il Pd vivono un momento di forte crisi. A Pomezia il Pdl si è spaccato praticamente in quattro, con alcuni autorevoli esponenti che appoggiavano il candidato di centrosinistra e la Polverini che si è presentata con un candidato proprio. Il Pd non ha fatto da meno in altre realtà. Il dato numerico ci dice che il Pdl e il Pd insieme non raggiungono il 50%. E questa è una delle cause per le quali ogni volta si assiste a un aumento delle liste civiche». Ecco, parliamo di liste civiche, quella della Polverini sembra aver creato più danni al centrodestra che benefici... «La lista Città Nuove della presidente Polverini si inserisce nella crisi del Pdl. A Sora e Terracina ha svolto la funzione di aggregazione dei delusi del Pdl, ma anche di attrazione di altri che magari alle regionali non avevano votato per lei. Ma è la risposta a un fenomeno della crisi dei partiti». All'interno del Pdl non la vedono proprio così... «Questo, francamente, è un dibattito interno nel quale preferisco non entrare». Parliamo del Terzo Polo allora. Sembra che il vero nocciolo sia sempre e comunque l'Udc. «Il Terzo Polo ha preso il 12% a Marino appoggiando il candidato di centrodestra, Palozzi che ha vinto con il 62%; ad Ariccia addirittura il candidato va al ballottaggio. Tuttavia se il progetto del Terzo Polo dovesse seguire le stesse regole del Pd e del Pdl è destinato a morire, per questo giustamente si sta portando avanti con prudenza. Deve essere un progetto che nasce dal territorio e non calato dall'alto e i dati ad esempio di Ariccia e Marino lo confermano. Va però considerata la crisi del bipolarismo e di questa tendenza costante alla disgregazione. Se come credo, la crisi del bipartitismo e dunque il sistema dei due poli, si rivelerà irriversibile, allora anche il Terzo Polo non avrebbe più ragione di esistere. Ma questo dipende, ovviamente, da logiche e strategie nazionali». Alemanno è tornato ad aprire al Terzo Polo. Cosa risponde al sindaco? «L'apertura di Alemanno, così come è stata formulata, cioè attraverso la stampa, non va. Le alleanze politiche vanno costruite su progetti di governo comuni, mettendo in gioco le questioni e facendo anche dei passi indietro. Prima di dichiarare aperture o parlare di alleanze per il Campidoglio o Palazzo Valentini occorre riflettere seriamente sul voto di queste amministrative, locali e nazionali».

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