Mentana, Barbato e Lodi al ballottaggio
Il primo turno non basta. La città garibaldina dovrà aspettare fino al 29 maggio per sapere chi sarà il nuovo inquilino di Palazzo Borghese. I quindicimila elettori mentanesi dovranno quindi ritornare alle urne per scegliere tra Mario Barbato, candidato sostenuto da Pdl, La Destra e la lista civica «Libera Gente» e Altiero Lodi, il nome su cui hanno puntato Pd, Udc e la lista civica «Altiero Lodi sindaco». A separarli poche decine di voti, visto che Barbato si è attestato al 31% e Lodi al 28,5. Una sfida che al ballottaggio si preannuncia particolarmente agguerrita. Non è una novità questa, del ballottaggio, per la città garibaldina. Già nel 2006, il primo turno non fu sufficiente per sciogliere le riserve e il comune dovette aspettare la seconda chiamata per arrivare al dunque. Ad essere determinante saranno quindi apparentamenti e accordi, su tutti capire dove verranno dirottati quelli incassati dall'ex pasionaria del Pd, Adelaide Rotolo, che ha deciso di ballare da sola dopo la scelta del suo partito di allearsi con l'Udc. Il suo 17% pesa non poco sulla bilancia elettorale, segno che quell'alleanza non è piaciuta a parecchi. A lasciare tessera e coordinamento del circolo locale pure il «compagno» Marco Benedetti, che ha preso la strada della volata in solitaria con la sua «Rinnovamento e cambiamento», con tanto di cubo di Rubik scelto per rappresentare la lista creata ad hoc per questa campagna elettorale. A lui sono andati il 9% dei voti, un piccolo tesoro che in tempi di ballottaggio diventa ancora più prezioso. A loro Lodi un appello l'aveva già fatto prima di conoscere l'esito delle urne prevedendo, con facilità, il concretizzarsi dell'ipotesi ballottaggio. La chiamata c'è, vedere chi e a quali condizioni risponderà sarà il tormentone dei prossimi giorni. Più pacati i toni scelti in materia scelti da Barbato: «Noi abbiamo il nostro programma e le nostre linee guida, vedremo chi vorrà seguirci». E alla domanda se il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sceso in campo personalmente in suo sostegno, farà di nuovo una capatina a Mentana risponde: «Questo non lo posso dire. Quello che è certo è che la promessa di risolvere i problemi della nostra città, come il debito di Madonna delle Rose, l'ha mantenuta». Per quanto riguarda gli altri contendenti c'è da segnalare la buona la perfomance dell'outsider Leandro Brunacci. Il deus ex machina del «Movimento politico indipendente» ha sfiorato il cinque per cento dei consensi. Corsa solitaria anche per Futuro e Libertà: il partito di Gianfranco Fini ha puntato su un nome nuovo per la politica mentanese, quello di Mario Ottaviani, che ha superato lo scoglio del 3%. Di campagne elettorali, invece, ne ha fatte parecchie Antonella Spagnoli. La candidata di «Insieme per Mentana, Casali e Castelchiodato» è scesa di nuovo in campo acchiappando poco più dell'1%. Ora la parola passa alla politica, dove la macchina delle alleanze si è già messa in marcia. Per sapere dove porteranno basterà attendere una manciata di giorni.