Guerra alla zanzara tigre
Romanidal pollice verde, attenzione! Non lasciata acqua stagnare in sottovasi e bacinelle. Andateci piano con gli annaffiatoi. Cullare inconsciamente larve di zanzare tigre è proibito dall'«ordinanza ddt». Ma soprattutto occhio, anche voi gommisti e sfasciacarrozze. Controllate che copertoni e paraurti non si trasformino in reparti maternità per i fastidiosi insetti che dal 1997 infestano la Capitale. La Municipale potrebbe farvi una contravvenzione che nel peggiore dei casi può raggiungere i 500 euro. Il divieto del sindaco, entrato in vigore il 18 aprile scorso, va rispettato fino al 30 novembre. La disinfestazione dei luoghi pubblici è affidata come ogni anno all'Ama e alla Protezione civile. Nel mirino degli operatori 350mila tombini, considerati il 30% delle aree a rischio. Quattro interventi per ogni tombino: un totale di un milione e 200mila «operazioni ddt». Ma le zanzare non rinunciano a nidi d'amore più romantici e nel 70% dei casi snobbano le fogne per proliferare nelle proprietà private. Da qui l'esigenza di un'ordinanza ad hoc. Parallelamente parte però anche l'annuale campagna di sensibilizzazione dei cittadini per pubblicizzare le buone pratiche utili a prevenire la formazione di focolai. Il programma di intervento è stato presentato dall'assessore capitolino all'Ambiente Marco Visconti, il direttore della Protezione Civile di Roma Capitale Tommaso Profeta, il presidente e l'amministratore delegato dell'Ama Marco Daniele Clarcke e Franco Panzironi. Il Tempo, che seguirà con attenzione la crescita delle larve, lancia una provocazione invitando i cittadini a segnalarci le eventuali multe «beccate» per aver violato l'ordinanza.