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Gli autisti dell'autobus possono usare il cellulare

Roma, autista dell'Atac opera al cellulare mentre guida l'autobus

Grazia Maria Coletti
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Gli autisti dell'Atac beccati alla guida col cellulare sono puniti con un giorno di sospensione dal lavoro, una sanzione che tra contributi e mancata retribuzione al dipendente costa circa 300 euro. Dal 2010, in 18 mesi, gli autisti colti in flagranza e puniti dall'azienda sono stati ben 200. Eppure per il Codice della Strada questi autisti non hanno fatto niente di male. Anche se poi gli tocca pure la gogna mediatica quando finiscono su Youtube, come è successo nel caso dell'autista dell'Atral filmato da un passeggero mentre guida coi gomiti perché ha le mani impegnate con due cellulari. La legge ha creato una zona d'ombra. Su cui ora si innesca la nuova polemica. «È questo il vero scandalo» per l'avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, il primo a dare battaglia alla norma che «nemmeno la recente riforma del Codice della strada è riuscita a cambiare». È il comma 2 dell'art. 173 che consente la deroga al divieto anche per gli autisti di autobus. Come le forze dell'ordine, anche loro possono parlare al telefono mentre guidano. Persino usando direttamente il cellulare, non solo il vivavoce o l'auricolare. Testuale si legge: «E' vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia, nonché per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi». A questi ultimi, cioè ai conducenti che guidano mezzi per il trasporto di persone in conto terzi sono equiparati i conducenti dei mezzi pubblici. Cui è consentito anche «l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché - sottolinea il Codice della strada - il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani». Ma allora, si chiede l'avvocato Rienzi «se è vietato parlare al conducente, non è una distrazione anche parlare al vivavoce?». Vani finora sono state i tentativi di portare in porto una modifica al comma 2 dell'art. 173. Ci ha provato la commissione del Senato che ha approvato l'articolo unico della proposta del senatore Grillo che «dispone la soppressione della deroga prevista per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi». Poi il cammino si è arenato alla Camera. «Una sola seduta» dice l'on. Mario Valducci (Pdl). E non se ne è più parlato. L'iter potrebbe ripartire ora, dopo la campagna mediatica seguita al caso Atral, che ha scatenato l'attenzione dei passeggeri, moltiplicando i video che ritraggono conducenti di autobus impegnati a inviare messaggini con gli sms o a maneggiare le scatoline magiche della comunicazione virtuale. In fatto di sicurezza anche gli autisti hanno molto da ridire. «Anche le pause previste per spezzare un turno di lavoro di oltre 6 ore sono garanzia di sicurezza ma nessuno le può rispettare. Perché nessuno se ne preoccupa?». E i cellulari montati sugli autobus per le emergenze? «Tutti rotti, non c'è manutenzione». G. M. Col.

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