Villaggio gay al posto della festa della famiglia

Chissà se qualche famigliola distratta si recherà a piazza Vittorio nei primi giorni di giugno, pensando magari di partecipare alla festa dedicata alla scuola e alla famiglia che si svolge nella piazza centrale dell'Esquilino da dieci anni. Peccato. Quest'anno si ritroverà, invece, al villaggio gay dal nome più soft, stavolta, di «Europride» allestito dall'1 al 12 giugno. Il costo? Cinquecentomila euro a carico degli sponsor. A scrivere al sindaco e al comandante dei Vigili per il mancato rispetto del regolamento sulle piazze storiche, che prevede l'occupazione delle stesse per un massimo di tre giorni, è stato il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone (Pdl). Due gli aspetti messi in luce dal consigliere rampelliano, il regolamento e l'opportunità politica e culturale di autorizzare un evento simile in sostituzione della festa della scuola e della famiglia (spostata al Pincio e "ridotta" a due giorni) e in un quartiere particolare, e già messo duramente alla prova dalle recenti manifestazioni, come l'Esquilino. «Non si tratta di pregiudizio culturale - spiega Mollicone - sia chiaro che la comunità gay, lesbica, transessuale e transgender ha tutto il diritto di manifestare la propria cultura e di farlo nella Capitale. Quello che contestiamo piuttosto è il luogo e il mancato rispetto del regolamento comunale». Scusi, ma l'autorizzazione l'ha concessa il Campidoglio come è possibile che il Comune vìoli le sue stesse regole? «È per avere questi chiarimenti che ho scritto al sindaco; non capisco poi come l'ipercattolico assessore alla Scuola e alla Famiglia De Palo abbia "sfrattato" la festa al Pincio, riducendola da 5 a 2 giorni e consentire il gay village al suo posto». Ma il trasferimento di "Scuola in festa" non è stato disposto dall'ex assessore Laura Marsilio? «La Marsilio aveva proposto il trasferimento al Pincio nel caso in cui l'evento fosse stato organizzato nella Notte Tricolore in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Cosa che poi non è più avvenuta». Al di là del regolamento che vieta manifestazioni non istituzionali per più di tre giorni, non crede che all'Esquilino, quartiere particolare e già provato da manifestazioni e cortei si possano evitare ulteriori eventi? «Non solo evitarli ma concedere piazza Vittorio all'Europride può comportare anche problemi di sicurezza. Come tutti sanno, infatti, all'Esquilino vivono importanti comunità islamiche, shintoiste e cinesi che non hanno un approccio molto tollerante all'omosessualità. Anche per questo l'area risulta fortemente critica e davvero inopportuna».