Su Youtube anche le violenze agli autisti
.Anche gli autisti hanno messo i video su Youtube. Sono i filmini che mostrano le violenze subite dai conducenti degli autobus dell'Atac, quelle che solitamente nessuno denuncia per paura di ritorsioni, perché si teme di entrare nell'occhio del ciclone o finire male solo facendo bene il proprio lavoro. Come è successo a Sergio Curatolo, che ci ha rimesso il posto in conseguenza di una lite scoppiata per non aver preso a bordo gli zingari con il carrello pieno di bombole per il gas. E quelli come lui, che fanno rispettare il regolamento di polizia urbana, che impone anche la buona educazione a chi sale su un mezzo pubblico e le più elementari regole di igiene, non possono farsi tanta pubblicità. E non solo perché a nessun passeggero verrebbe in mente di filmare un autista ligio al suo dovere. «Per loro è tutto dovuto» dicono gli autisti. Nel deposito Atac di via Candoni, ad esempio, decine di dipendenti dell'Atac da mesi si ritrovano con l'auto ridotta ad un rottame. Con le gomme forate o i vetri spaccati per rubare le poche cose lasciate dentro. Ma anche per sfregio. Eppure solo uno di loro, Mauro Luini, da 37 anni in Atac e sempre alla guida di vetture, ha avuto il coraggio di denunciare l'accaduto. Venerdì dell'altra settimana gli hanno distrutto la macchina, una Opel Astra station vagon. Luini ha denunciato l'accaduto con il video «atti vandalici rimessa Magliana» su Youtube, un minuto e 50 secondi, in cui si sfoga mostrando l'auto con i quattro i vetri del lato destro infranti. La zona è circondata di campi nomadi, autorizzati e abusivi. Ma Luini è riuscito ad avere un risarcimento, 400 euro restituitigli a titolo di risarcimento danni dal capo della comunità rom romena del campo di via Candoni. «Ho parlato con lui - conferma Luini - è stato persona di parola. Anche se non sanno chi sono i colpevoli hanno fatto una colletta e mi hanno dato 400 euro». Il messaggio è che non bisogna avere paura a mostrare le proprie ragioni. E invece la maggior parte degli autisti il più delle volte è avvezza a ingoiare il rospo. A covare i malumori in silenzio. Come adesso che dopo il caso dell'autista Atral filmato a guidare con i gomiti «e ha sbagliato» dicono, solo sui blog degli autisti, si sfoga la rabbia di queste campagne mediatiche che fanno di tutta un'erba un fascio. Si chiedono «come mai mai tutto questo accanimento». E perché invece agli automobiliti romani sia concesso tutto «compreso - raccontano - truccarsi guardandosi allo specchietto retrovisore».