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Riciclavano i soldi della mafia cinese Nei guai dirigenti Bnl

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Ilpm Mario Dovinola ha depositato gli atti e per gli indagati si prospetta la richiesta di rinvio a giudizio. I sospettati, in gran parte cinesi, sono 43, tra questi anche cinque funzionari della Bnl e quattro fiscalisti. L'inchiesta giudiziaria aveva preso spunto da un'operazione della Direzione investigativa antimafia denominata «L'ultimo imperatore». L'attività illecita, secondo la procura, consisteva nel trasferire sistematicamente in Cina somme di denaro provenienti da illeciti di natura tributaria e dalla vendita di beni con marchi contraffatti e con l'indicazione di origine o sulla qualità fallaci. Il trasferimento del denaro avveniva attraverso bonifici internazionali effettuati presso istituti di credito che si trovano in diverse località della Repubblica popolare cinese. Tra gli indagati figura il vicedirettore della filiale Bnl di piazza Vittorio: il suo difensore, Gianluca Arrighi, ha sottolineato di essere fiducioso in una definizione positiva della vicenda per il suo assistito.

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