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Caso Trevi, retromarcia di Alemanno

dartagnan

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Non erano soldi ma un documento quello che i ladri di monete a Fontana di Trevi consegnavano nelle mani dei vigili urbani. Proprio nel giorno in cui è arrivata la delibera di Giunta che ha stabilito che le monete lanciate dai turisti appartengono al Comune di Roma. Eppure tre agenti della polizia municipale del I Gruppo sono stati sospesi. Silurato il comandante. Le vittime del video de "Le Iene" che ha fatto il giro del mondo, perché punite dal sindaco Gianni Alemanno prima ancora che le telecamere della Sala sistema Roma dimostrassero cosa stesse veramente succedendo nella celebre piazza della Fontana del Bernini. Ieri mattina, però, sotto "processo" c'è finito il primo cittadino. Intervenuto nel corso di un'assemblea sindacale convocata sulle punizioni disciplinari, e accolto a suon di «vergogna», «duce» e fischi. Alemanno ha spiegato di aver partecipato all'assemblea «perché mi sembrava giusto metterci la faccia». Ma ha anche ribadito che «non si fanno sconti, chi sbaglia paga». Però promette: «se il filmato delle Iene si rivelerà una montatura giornalistica ne terremo conto». Solo all'ultimo il sindaco ammette: «C'è stato da parte mia sicuramente, nella lettera che ho mandato, una carenza rispetto al principio di non colpevolezza sulle tre persone coinvolte nei fatti. È questo l'elemento sbagliato della vicenda». Il comandante Giuliani ha apprezzato l'intervento del sindaco: «È stato un modo per ribadire che il Corpo dei vigili non è stato lasciato da solo a gestire le contestazioni di questi giorni». Dall'Anvu un'accusa pesante: l'accusa di complicità tra le Iene e il Campidoglio. «Riteniamo che ci sia complicità tra le Iene e lo stesso Comune - ha detto il presidente regionale Ivano Leo - visto che il servizio, registrato un mese prima, è andato in onda il giorno stesso della delibera sull'illegalità del furto di monetine nella Fontana».

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