Ruspe a testa di cane mentre la politica litiga
Scongiurata, almeno per il momento, la serrata delle discariche annunciata per oggi da alcune aziende di Federlazio Ambiente che si occupano dello smaltimento dei rifiuti. Il primo a parlare di differimento è stato Manlio Cerroni, presidente della Colari al termine dell'incontro avuto in mattinata con il sindaco Alemanno e i vertici Ama. «Stiamo cercando soluzioni - ha detto il patron di Malagrotta - credo che Roma si salverà». E mentre il primo cittadino, a bordo di uno scooter faceva una visita di ricognizione in alcuni dei Municipi coinvolti nell'emergenza degli ultimi giorni, la «palla» della delicatissima questione dei rifiuti capitolini passava alla Regione. Già nel primo pomeriggio la presidente del Lazio, Renata Polverini, si diceva «convinta che tra l'impegno della Regione e il senso di responsabilità degli operatori non ci sarà nessuna serrata». Una convinzione ufficializzata poi poco più tardi. Pericolo scampato, insomma, almeno per il momento. Sul tavolo politico ovviamente l'alternativa a Malagrotta, la neo acquisizione del Gaia da parte della Regione e il rinnovo dei vertici dell'Ama, la municipalizzata capitolina destinata non solo ad entrare a pieno titolo nella gestione dell'intero ciclo dei rifiuti. E una quota dell'azienda, in virtù del decreto Ronchi, dovrà essere presto ceduta ai privati. Di carne al fuoco, insomma, non manca. Così come è chiarissimo il messaggio della Federlazio che al termine dell'assemblea che ha stabilito il differimento della serrata delle discariche laziali al 9 giugno ha precisato che «il differimento è il frutto degli impegni assunti da un lato dal sindaco di Roma, con l'istituzione di un Tavolo tecnico permanente, composto da Regione, Comune di Roma, Federlazio e Colari, dedicato ai problemi della discarica di Malagrotta - riferisce la nota di Federlazio - dall'altro dagli impegni assunti dall'assessore regionale Di Paolo, che ha partecipato all'Assemblea, di far seguire in tempi brevissimi alle nuove tariffe, già definite per Viterbo e Colleferro, la definizione di quelle relative a Latina e a tutti gli altri siti regionali. Il differimento della serrata dovrà servire inoltre per avviare a definitiva, concreta soluzione anche il debito dei comuni morosi non escludendo la corresponsabilità della stessa Regione». L'impressione tuttavia è che al di là dei "cronici" problemi che affliggono il settore dei rifiuti, come ad esempio la morosità dei comuni o impianti non proprio a "regola d'arte", come quello di Rocca Cencia chiuso dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, a tirare la "giacchetta" dei politici, ovvero della governatrice Polverini (che a breve dovrà ufficializzare la decisione sul sito alternativo a Malagrotta) e il sindaco Alemanno (protagonista - suo malgrado - delle scelte sulle vecchie e nuove discariche), siano da una parte i sindacati e dall'altra i gestori (tutti privati) del ciclo dei rifiuti. In mezzo i rapporti non proprio «idilliaci» tra la Polverini e Alemanno, che rischiano di diventare pessimi se venisse confermata l'indiscrezione della scelta della località Testa di Cane, alle porte di Fiumicino. Sito affatto gradito al Campidoglio. Del resto il vero «affare» del terzo millennio è proprio quello della produzione di energia derivante dallo smaltimento dei rifiuti. Intanto, l'incontro di Alemanno con i sindacati Ama, previsto per oggi è slittato a giovedì, su richiesta degli stessi che nei giorni a cavallo del primo maggio avevano indetto uno «sciopero bianco». Le assemblee hanno così "rallentato" l'uscita dei mezzi e, di conseguenza, provocato l'accumulo di immondizia nelle strade di sette Municipi. Una parte dei quali "visitati" ieri dal sindaco, insieme all'assessore Visconti e all'Ad di Ama, Franco Panzironi, prima di dichiarare ufficialmente conclusa l'emergenza rifiuti. «Abbiamo visto migliaia di cassonetti ed erano tutti in ordine, senza nemmeno accumuli attorno, tranne uno a Tor Dè Schiavi e con un livello di pulizia decisamente impressionante - ha detto Alemanno al termine del singolare tour a due ruote -. Per questo credo che ora possiamo dichiarare finita l'emergenza, la situazione è stata recuperata, ma dobbiamo stare attenti per il futuro senza abbassare la guardia». Ci vorrà ancora del tempo, invece, per chiudere la partita più importante, quella degli equilibri politici e sindacali nel nuovo assetto del ricco, ricchissimo settore dei rifiuti nel Lazio e, soprattutto, nella Capitale.