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I cittadini promuovono Alemanno

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno

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«Sono passati solo tre anni... le intenzioni e la buona volontà ci sono...». Termina così, con i puntini di sospensione, e così si può riassumere, il sondaggio presentato ieri dalla Doxa in Campidoglio. Lo studio, commissionato dal sindaco Alemanno, si divide in due report, uno quantitativo ed uno qualitativo. Il primo promuove l'operato del sindaco con il 53,3 per cento dei cittadini soddisfatti del lavoro svolto. Percentuale su cui ha influito positivamente la beatificazione di Giovanni Paolo II. Un piccolo miracolo di Wojtyla ha fatto salire infatti di 2 punti percentuali la fiducia dei cittadini, che il 18 aprile era stata registrata, sempre dalla Doxa, al 51 per cento. Più interessante il report qualitativo, che non lesina le critiche e i suggerimenti di 30 persone di ogni età scelte tra l'elettorato di destra e di sinistra, riunite in 3 gruppi di 10 unità. Sono tutti d'accordo sul fatto che Roma è una Città davvero complessa per chi ci vive e per chi ha l'onore di amministrarla. Una realtà difficile che lotta ogni giorno contro problemi definiti addirittura «atavici», primo tra tutti un apparato burocratico che rallenta anche chi, come Alemanno, avrebbe tanta voglia di fare per cambiare le cose. Ma è anche una «madre» dalla quale non si riesce a stare troppo lontani. «Quando sto per un periodo fuori poi mi manca come fosse la mia mamma», dice alla Doxa una degli intervistati. La maggior parte dei romani la amano perché «è la città più bella d'Italia», perché «è la Capitale», perché «ci sono monumenti bellissimi». Però ci si può anche «vergognare di essere romani». Capita se sul piatto della bilancia si cominciano a mettere la sicurezza, il caos, la sporcizia, tanto da farla sembrare «una città allo sbando». Tra i cittadini è diffuso «un generale senso di irritazione e sfiducia». «Potrebbe essere una bella città - dicono - ma ci sono così tanti blocchi politici e burocratici che servirebbe una vita per rimetterla in sesto». E ancora: «È davvero difficile riuscire a fare qualcosa di concreto» ... «si arriva sempre fino a un certo punto e poi improvvisamente si blocca tutto». Ma Alemanno mica ha una vita per migliorarla! E allora vediamo cosa potrebbe o dovrebbe fare il sindaco per segnare la svolta. Perché se da una parte i cittadini hanno poca fiducia nella Capitale, dall'altra hanno ancora fiducia in lui. In particolare gli riconoscono due cose. La prima: volontà e capacità. Promuovono dunque il suo impegno nel «capire i problemi e nel cercare di trovare soluzioni per risolverli». Gianni piace perché è «un uomo giovane, capace di calarsi nella realtà». Piace perché «è presente». Quasi un uomo della strada. Forse anche la scelta dell'uso delle due ruote per spostarsi nelle peggiori giornate di caos è risultata vincente, da «primus inter pares». La seconda, un pregio tutto politico: quello di aver saputo mostrare un lato più moderato nonostante le sue ormai lontane radici destrorse. Comunque sia, e qui la critica più forte: «ancora non si sono visti grossi risultati». Come se, nonostante l'impegno, «non sempre riuscisse a raggiungere gli obiettivi». Roma resta quindi una città da proteggere e guidare. Gli intervistati vorrebbero che la qualità della vita migliorasse, specialmente in periferia, che i cittadini fossero più tutelati e di conseguenza che la città fosse più controllata e meno pericolosa. La sicurezza e la vita nelle periferie restano, come tre anni fa, ancora nodi da sciogliere. Quegli stessi nodi su cui l'allora candidato sindaco Gianni Alemanno puntò la campagna elettorale. Ed è proprio «di fronte a un clima disilluso e "nervoso"» che i cittadini gli chiedono di rimboccarsi le maniche e portare a termine il suo programma politico: «Roma ha bisogno di un deciso intervento di riorganizzazione a 360 gradi, che riguardi urbanistica, trasporti pubblici, parcheggi e rispetto delle regole» ... «affinché Roma possa essere da esempio, in qualità di Capitale, alle altre città italiane». I romani ci credono. Il sindaco ha due anni per non deluderli.

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