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Tempesta di vento fa strage di alberi

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Tempesta di vento

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Son venuti giù come birilli, con le fronde sferzate dal vento impetuoso e freddo proveniente dai Balcani (con raffiche fino a 60 chilometri orari) che ieri mattina ha svegliato la Capitale. Decine di alberi, quasi esclusivamente platani, sono caduti in diversi punti della città, danneggiando le auto in sosta sotto di loro. A Piramide, all'angolo tra piazza Albania e via Gelsomini, un albero di 15 metri si è schiantato su quattro autovetture, due delle quali sono rimaste schiacciate sotto il suo peso. Via Gelsomini è stata chiusa al traffico dalla polizia municipale. Parecchie macchine danneggiate e notevoli disagi per i pedoni anche nel quartiere Prati investito da una tromba d'aria dove il forte vento ha pure alzato una tempesta di lanugine (volata dai platani) e polvere che ha reso ancora più difficile la circolazione. La Polizia Municipale, i Vigili del Fuoco e il Servizio Giardini, intervenuti immediatamente nelle aree più critiche hanno deciso la chiusura di alcuni tratti di via Oslavia (da via Vodice a Piazza Mazzini) e via Pompeo Magno. In via dei Gracchi sono caduti tre platani su diverse auto in soste, altri tre veicoli sono stati danneggiati in via Pompeo Magno per la caduta di un altro albero. Un altro grosso platano è caduto su tre auto a ponte Garibaldi. Un bilancio generale da bollettino di guerra. Alberi caduti e rami spezzati anche in via dei Campi Sportivi, via del Vignola, via Zuccoli, via Pescaia. Il vento ha fatto crollare pure un semaforo in via Cristoforo Colombo all'altezza dell'ex fiera. Tra le zone più colpite infatti c'è Garbatella e Ostia. Centinaia le richieste di pronto soccorso al centralino dei vigili del fuoco. Per far fronte all'emergenza il Servizio Giardini, ha detto l'assessore all'Ambiente Marco Visconti, ha attivato 15 squadre operative e posto in stato di allerta tutte le sedi zonali. Mentre l'Ufficio Alberate ha continuato ad effettuare verifiche di stabilità sugli alberi limitrofi a quelli caduti a causa del vento. Ma cosa ha scatenato tutto questo putiferio che oggi, dopo un ultimo colpo di coda notturno, dovrebbe trasferirsi nelle regioni meridionali? «È stata una perturbazione proveniente dai Balcani. Secondo i dati elaborati dal Servizio Meteo della Protezione civile nazionale, gli anemometri di Ciampino hanno registrato alle 12.45 venti a 32 nodi, pari a 60 km/orari - ha spiegato il direttore della Protezione Civile di Roma Tommaso Profeta - all'Aeroporto dell'Urbe sono stati raggiunti i 29 nodi alle 12.20 mentre a Fiumicino la strumentazione ha segnalato una punta massima di 28 nodi alle ore 10.50». La perturbazione ha portato neve mista a acqua e bufera sul Gran Sasso e a Campo Imperatore in Abruzzo dove, a 2.200 metri, nonostante sia maggio la temperatura è crollata a meno cinque.

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