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"Il rischio è bassissimo. Le previsioni? Tutte balle"

enzo boschi

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"Mi disturba che ci si occupi di terremoti solo quando ci sono questi allarmi. Queste previsioni sono tutte balle". Enzo Boschi è il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ed è molto irritato per la previsione di un violento sisma a Roma atteso per domani che negli ultimi mesi ha impazzato su internet. Professor Boschi, la scienza cosa è in grado di dirci? «Che negli ultimi 2.500 anni non ci sono mai stati terremoti devastanti a Roma. Per questo motivo la zona della Capitale è a bassisimo rischio sismico». La presunta previsione di Bendandi si ispirerebbe all'allineamento dei pianeti della nostra galassia che produrebbe effetti sulla crosta terrestre. Ha una qualche valenza scientifica? «Ci sono stati allineamenti di pianeti anche in passato e non c'è stato alcun terremoto. Non c'è relazione tra l'effetto gravitazionale dei pianeti e la sismicità della Terra. La verità è che l'attività sismica è fondamentale per la Terra, altrimenti sarebbe statica e non ci sarebbe nemmeno la vita. Si pensi che in un anno ci sono almeno tra i 300 e i 400 terremoti di scala superiore a 6». Quali sono le scosse che vengono abitualmente registrate a Roma? «In passato sono state rilevate scossette che hanno raggiunto anche 3.2, 3.3, anche 3.5 gradi della scala Richter. Gli edifici in questi casi vibrano un po'. E basta. Ai Colli Albani, invece, si può toccare i 4 gradi. In genere anche qui i terremoti sono di bassa entità. In questa zona la sismicità è collegata al fatto che i Castelli romani hanno origini vulcaniche». Nel 1349 c'è stato un terremoto che ha causato danni anche a Roma. «Si tratta di terremoti con epicentro sull'Appenino, a cavallo tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo che possono avere effetti anche nella Capitale, ma limitati. L'ultimo terremoto del 12 maggio 2009 ha raggiunto 2,1 gradi e aveva l'epicentro sotto al Vaticano. Si è sentito solo un tremolio dei palazzi». Quindi, vuol dire che a Roma si sentono di più i terremoti lontani? «In genere percepiamo di più fenomeni sismici con epicentro a 70-80 chilometri dalla Capitale. La Valle del Tevere, con la sua conformazione argillosa, amplifica l'effetto di questi terremoti. È come se il segnale venisse intrappolato dalle argille. Ma non significa che siano devastanti. È più facile sentire queste scosse dal momento che i terremoti con epicentro a Roma sono di intesità molto più bassa». Come ci si prepara ad affrontare i terremoti? «Costruendo bene e costruendo edifici sicuri. In questo senso in Italia non è mai stato fatto niente. Anche a L'Aquila i requisiti di sicurezza degli edifici erano bassi». Cosa si può prevedere a Roma? «I terremoti non si possono mai prevedere. Ma si può dire che nella Capitale non sono attese scosse tali da produrre effetti di un certo rilievo».

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