La sveglia con «Bella ciao» a San Giovanni per lo sciopero generale della Cgil è niente

Èil dopo che scotta, sono i cortei fuori programma. Con la stazione Termini bloccata dagli studenti che si sdraiano sui binari dell'alta velocità, dopo che gli era stato sbarrato il passo verso il ministero delle Finanze. Smammati dalla Digos passano alla stazione Tiburtina, dopo aver paralizzato piazzale Flaminio, il Muro Torto e Porta Pia e partecipato a un sit-in (con lancio di alcuni fumogeni) davanti alla Rinascente di piazza Fiume. Mentre all'Unicredit di via Piave sono stati fronteggiati dai contingenti delle forze dell'ordine che hanno impedito l'ingresso. Intanto alla fermata dei bus i passeggeri si preparano all'assalto dei pochi mezzi, chiuse le metro fino alle due, 25 asili nido, molte sale ambulatoriali, e 20 voli cancellati a Fiumicino. Alle 20 il corteo al Pigneto di 200 precari e studenti del coordinamento «Uniti contro la crisi» che termina alle 22 a piazzale Aldo Moro. Ma prima davanti alla sede Atac di via Prenestina lanciano fumogeni e un petardo. E c'è stata la stazione Barberini evacuata e chiusa dalle 18 alle 20, per un falso allarme antrace. Ma era solo una pallina antistress polverizzata: un bel test per vigili del fuoco in tenuta Nbcr, polizia, carabinieri e vigili urbani. È stato un venerdì nero. La chiamata della Cgil ha bloccato Roma, coi fuori programma delle frange estreme. Un caos dall'Esquilino, al Colosseo, da via Cavour a piazza Fiume; e il centro paralizzato anche dai varchi aperti della Ztl. Assalto ai taxi. Una decina di tassisti gridano: «Alemanno ci hai tradito». «Sono i soliti - dice il presidente di UriTaxi Loreno Bittarelli - Al di là delle corsie preferenziali che si riveleranno fallimentari, volute da Cutrufo, Alemanno non ci ha tradito». La domanda è lecita. «Che fine ha fatto il protocollo d'intesa sui cortei?» chiede il presidente della commissione sicurezza Fabrizio Santori. «Ancora una volta i romani hanno pagato il prezzo più pesante per le proteste selvagge» sintetizza il sindaco Gianni Alemanno a proposito degli estremisti che hanno cavalcato lo sciopero generale Cgil. «Roma è stanca di essere teatro e vittima di ogni protesta e conflitto sindacale e politico» continua il sindaco che chiede nuove regole. «Ho scritto una lettera ai segretari nazionali delle organizzazioni sindacali e dei partiti politici perché isolino e condannino chi usa forme illegali di protesta e perché vengano stabilite regole nuove per organizzare manifestazioni politiche e sindacali che non violino i diritti e le libertà dei cittadini di Roma».