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Giallo sulla sospensione dei vigili

La fontana di Trevi a Roma

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Giallo sulla sospensione dei tre vigili urbani. Secondo le sigle sindacali, gli agenti «colpevoli» di non aver difeso, il 13 marzo scorso, la Iena Filippo Roma dalle minacce e dalle aggressioni di Cercelletta a Fontana di trevi, non possono essere sospesi. Anzi, non possono essere stati sospesi. Ma il comandante del Corpo Angelo Giuliani precisa: «Si tratta di una sospensione dalle funzioni, un provvedimento cautelativo in attesa dell'esito dell'indagine interna. Gli agenti sono stati trasferiti momentaneamente da me al Comando». Una giustificazione che non quadra alle sigle: «Togliere a un vigile urbano le funzioni di polizia giudiziaria e l'intervento stradale è una sospensione a tutti gli effetti». Un provvedimento che quindi non potrebbe essere preso prima dei 60 giorni necessari a portare a termine l'inchiesta disciplinare. Per Alessandro Marchetti, del Sulpm, si tratta «di un un grave abuso di mobbing, anche alla luce delle recenti notizie che scagionerebbero i tre poliziotti locali e il dirigente del Gruppo da qualsiasi accusa». «Tecnicamente non può esserci stata nessuna sospensione - precisa Stefano Lulli dell'Ospol - È stato aperto un iter disciplinare per chiarire le responsabilità». Dello stesso avviso Giancarlo Cosentino (Cisl): «Il provvedimento cautelare di cui parla Giuliani non è previsto. Non esiste». E se Giuliani, durante la conferenza stampa del 28 marzo aveva annunciato la loro sospensione, il sindaco Alemanno lo stesso giorno aveva dichiarato: «Sono stati sospesi. È l'ordine che ho dato al comandante». Una forzatura sulla quale ora si dovrà fare chiarezza. Ieri, intanto, negli uffici del I Gruppo si è tenuta una prima riunione sindacale. Le sigle, più o meno duramente, sono sulla stessa lunghezza d'onda nel condannare l'approccio dell'Amministrazione al presunto scandalo. Per l'Ospol l'«inerzia» non è dei tre agenti, ma del Campidoglio, che in tutti questi anni non ha dato alla Municipale i mezzi giuridici per intervenire contro d'Artagnan e i ladri di monetine. Va giù duro il Sulpm: «Pretendiamo da Alemanno, che ha chiesto immotivatamente uno scatto d'orgoglio al Corpo per quei fatti, scuse pubbliche a tutti i vigili urbani». «Non è possibile condannare persone senza accertare prima i fatti». Così la Cisl. Ma ce n'è anche per Giuliani. «La difesa del comandante - spiega Cosentino - s'è scontrata con le ragioni dell'opinione pubblica, troppo lontane dalla realtà».

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