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La cattiva suggestione della banda della Magliana seduce ancora

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Igruppi malavitosi sgominati dai carabinieri del Ros della sezione Anticrimine diretta dal colonnello Massimiliano Macilenti lo hanno dimostrato. C'era chi pensava che il traffico di droga su Roma potesse essere controllato. Prima della faida, il gruppo criminale era legato allo storico clan camorrista che faceva capo a Michele Senese, personalità di spicco della criminalità romana anche grazie ai consolidati rapporti con i gruppi Licciardi, Contini e Mazzarella. L'arresto di Senese nel 2008 scompiglia i vari sodalizi che gestiscono il traffico di droga nell'area sudest della città. Alcune zone della città diventano teatro di esecuzioni in pieno stile mafioso: vittime colpite alla testa, in faccia, da sicari che bussano alla porta di casa fingendosi carabinieri, sparando davanti alle mogli incinta, con pistole di calibri diversi fino al mitra. La frizione si crea tra Molisso e Giuseppe Cipollone. Il 15 maggio del 2008 il primo nome a finire sulla lista dei soggetti da eliminare è Paolo Abate, uomo di Molisso. È guerra. La sera del 7 luglio, nell'autorimessa in via Quintilio Varo, a Cinecittà, due sicari feriscono a colpi di pistola Emiliano Zuin, 38 anni: muore il giorno dopo al policlinico Casilino. Il 13 agosto tocca a Giuseppe Molisso, ma i killer non lo feriscono a morte. Il 12 dicembre gli assassini non sbagliano. Alle 21,30 aspettano in via Collenoce, a Velletri, il gommista Luca De Angelis, 38 anni, colpito con tre pallottole al volto. 4 aprile 2009, all'Appio. «Aprite, carabinieri». Invece sono tre killer a volto coperto che come vedono alla porta Gabriele Cipolloni, 29 anni, gli sparano tre colpi di pistola davanti alla moglie al quinto mese di gravidanza. Stesso anno, 29 agosto: armati di mitraglietta i sicari sparano a Roberto D'Agostino, a terra con le gambe massacrate. Gli investigatori stanno anche indagando su altri tra fatti di sangue: l'omicidio di Roberto Ceccarelli davanti al Teatro delle Vittorie a Prati, di un altro pregiudicato a Ostia freddato alla testa, e un tentativo di omicidio sulla Tuscolana, sparando sui vetri di una Smart.

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