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«Erano solo documenti»

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«Labusta che passa dalla mano del complice di Cercelletta all'agente? Quella che si vede nel video de Le Iene? È un documento». Sulla porta dell'Hotel Fontana, l'albergo che gli uomini della municipale utilizzano come appoggio, quando sono in servizio, c'è Fausto. È il portiere di notte. Un signore venuto dall'Africa più di quarant'anni fa: «Io ho visto anche il primo colpo di D'Artagnan. Era il 1986, avrà avuto sedici anni. Fa così da sempre, non l'ha mai fermato nessuno. Anzi, una volta un vigile ha tentato, ma è tornato a casa col naso rotto. Dare i documenti agli agenti - dice Fausto - è una prassi che va avanti da tempo: li consegnano al vigile, lui fa la multa e D'Artagnan resta in acqua a prendere le monete. Fa piazza pulita e torna il lunedì dopo». Ma stavolta ancora non si vede. Fontana di Trevi. Ore 6.04. Cinque giorni dopo la bufera che ha investito la polizia municipale. A quest'ora, di solito, Roberto Cercelletta detto D'Artagnan sbuca da dietro Palazzo Poli con la scopa in mano e si tuffa in acqua, dando il via alla «pesca» delle monetine lanciate dai turisti. Lo fa tutti i lunedì. Da più di trent'anni. Ma alle sei del mattino seguente il Primo Maggio la piazza è vuota. Le luci artificiali che illuminavano la meraviglia settecentesca si sono appena spente, lasciando il posto al sole opaco dell'alba. Non è ancora arrivato il ricordaro per montare il suo banchetto. Il tabaccaio, il bar, la piccola bottega di cappelli hanno le serrande abbassate. Anche la chiesa è chiusa. Quasi un'immagine desertica, spezzata solo dalla presenza dei vigili urbani. Questa mattina sono più del solito. Del resto D'artagnan di danni alla municipale ne ha già fatti abbastanza. Gli agenti non possono più sbagliare. Ce ne sono almeno quattro in divisa. Altrettanti in borghese. I primi stazionano. Gli altri girano in tondo per prevenire l'agguato del moschettiere. Ma alle 6.20 ancora non si vede. Arriva in piazza anche Filippo Roma, la iena che ha mandato in onda il servizio-choc che ha messo sotto accusa i vigili: «Secondo me questo stamattina non si presenta», dice. Sono passate da poco le sette quando due macchine si fermano al lato della piazza. Scendono una decina di uomini in guanti impermeabili e stivali di gomma. Aprono una botola e la Fontana inizia a vuotarsi. Sono i dipendenti della Sagad, la società incaricata della manutenzione della Fontana e addetta a raccogliere le monetine che saranno consegnate alla Caritas. Dopo circa un'ora l'acqua è sparita. Restano sul fondale gli spiccioli lanciati in una settimana dai turisti. Gli addetti si dividono in due squadre. La prima pulisce il monumento. La seconda, scope in mano, ammassa su un lato i soldi e li travasa in alcuni sacchi di plastica. Quando non sono ancora le dieci la raccolta è finita. D'Artagnan non s'è visto. Le monetine, stavolta, vanno tutte alla Caritas. Nessun blitz. La municipale tira un sospiro di sollievo. Almeno per questo lunedì.

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