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Roma città aperta alla fiumana di pellegrini che l'hanno invasa

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All'improvvisonelle prime ore di ieri pomeriggio, nei luoghi canonici della festa di Wojtyla beato, a San Giovanni, Santa Maria Maggiore, intorno al Circo Massimo ma soprattutto nell'area Piazza Risorgimento-Piazza San Pietro si sono materializzati in centinaia e poi in migliaia. Di tutte le razze e nazionalità: tanti, naturalmente, i polacchi in gruppo con le bandierine e i gonfaloni delle città di provenienza. In massa anche i fedeli di lingua spagnola, come i sudamericani. Religiosi e non, giovani e meno, con zaini e sacchi a pelo. Tutti con un solo obiettivo: trovarsi un posto a Piazza San Pietro per la cerimonia di beatificazione di oggi. Mission impossibile: alle 17.30 di ieri è cominciato invece lo sgombero dei pellegrini a piazza San Pietro. Chi voleva dormire sotto il colonnato del Bernini è stato costretto a trovarsi un'altra sistemazione per la notte. «Un bel problema. Qui intorno non ci sono neanche i portoni dei palazzi aperti come ci sono a Milano» si lamentava una signora di Bari. Un gruppo di ragazzi canterini, invece, la soluzione l'aveva trovata. «Andremo in giro tutta notte e poi ci piazziamo vicino alle transenne». A Piazza Risorgimento in poche ore gli uomini (e donne) della Croce Rossa hanno tirato su le tende dell'ospedale da campo. C'erano pure i volontari della Protezione Civile e le forze dell'ordine. La piazza era in gran fermento, nonostante la pioggia battente. Tutto doveva essere alla perfezione. Perfino spostando tende gia montate. Accatastate dappertutto montagne di bottiglie di acqua minerale. Serviranno ai pellegrini ma anche agli operatori. La zona più accogliente è il polo di accoglienza socio-sanitario per mamma e bambino organizzato dall'Associazione Salvamamme, dalla Croce Rossa con il patrocinio del Consiglio Regionale. «Qui accoglieremo tutte le mamme che vogliono allattare in santa pace, che hanno necessità di qualcosa, un cambio abito, pannolini e salviette, un'area per dare la pappa o semplicemente per riposarsi» ci ha spiegato Grazia Passeri dell'Associazione Salvamamme. E infatti dentro la loro tenda c'è praticamente un nido d'infanzia in miniatura. Perfino dei cesti con cambi (maglietta mutandina e vestitini) divisi per età. Davanti al Salvamamme ieri pomeriggio anche Isabella Rauti che ha dato una mano per l'allestimento. Di fronte all'oasi per i piccoli, l'Unità Mobile Materno-Infantile, in pratica un camper-pronto soccorso per bambini e anche donne incinte. Vi lavoreranno alternandosi per 48 ore quindici pediatri e quindici infermieri specializzati. «Durante i funerali del Papa successe di tutto - ci ha spiegato il responsabile dott. Marco Squicciarini vice-commissario della Regione Lazio - mamme che si erano scordate le medicine per i figli oppure donne in gravidanza con contrazioni intense. Abbiamo capito che c'era necessità di creare un'Unità per loro. Qui dentro c'è un lettino per i bimbi con sopra un video che trasmette cartoni animati. E poi un'altra stanza dove una ginecologa visiterà le donne in gravidanza che avranno dei problemi. Abbiamo già sperimentato la struttura sanitaria all'Aquila per il terremoto». Vicino all'ospedale lo stand della poste italiane che vende i francobolli e l'ufficio informazioni che sarà aperto tutti e tre i giorni. Il sindaco Gianni Alemanno ha raccomandato che «sia una giornata intensa di raccoglimento, di partecipazione spirituale e non un'avventura turistica. Faremo in modo che nessuna disturbi i pellegrini». E finora è andata proprio così. (Fotoservizio Gmt)

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