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Gabriele Antonucci Dal 2008 l'Auditorium Parco della Musica propone per la festa del lavoro «Si canta Maggio», una gustosa alternativa al concertone di piazza San Giovanni e alle tradizionali scampagnate fuori porta.

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L'areaospiterà inoltre stand gastronomici e di liuteria artigianale, mostre, musica, balli e canti tipici della tradizione contadina. Riprendendo l'usanza romana delle uscite fuori porta in occasione del Primo Maggio, sarà possibile fare un pic-nic all'aperto, con tovaglia e stoviglie ecologiche fornite all'interno di un cestino, preparato esclusivamente con prodotti della campagna romana. La distribuzione dei cestini, contenenti fave, pecorino, pane, salumi e vino, sarà accompagnata da una serie di interventi di gruppi di musica popolare. In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, Mario Incudine alle 19,30 renderà omaggio a Giuseppe Garibaldi, l'eroe simbolo del Risorgimento, presso lo Studio 3 dell'Auditorium. Incudine da anni conduce un lavoro di ricerca musicale, pescando nel vasto repertorio dei cantastorie della sua Sicilia, dove le canzoni raccontano le gesta risorgimentali rimaste nella memoria degli isolani. Gran finale, alle 21, con il concerto alla Sala Santa Cecilia al quale parteciperanno ben 150 tra musicisti e cantori provenienti da varie regioni italiane, impreziosito da ospiti prestigiosi come Simone Cristicchi, Moni Ovadia e Peppe Servillo degli Avion Travel. Lo spettacolo, ideato da Ambrogio Sparagna per i celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia propone, con l'Orchestra Popolare Italiana e con la partecipazione del Coro popolare diretto da Anna Rita Colajanni, una serie di canti di lavoro appartenenti a varie regioni italiane. Essi attraversano la storia nazionale e venivano tradizionalmente eseguiti sia per accompagnare le attività lavorative che per raccontare le condizioni stesse del lavoro. Ambrogio Sparagna ha selezionato una serie di brani che ripercorrono la storia nazionale a partire dai primi dell'Ottocento, con i movimenti insurrezionali legati alla costituzione dello Stato nazionale, fino alla seconda metà del Novecento, con la stagione delle lotte per assegnare le terre ai contadini. Ancora poco conosciuti, ma di grande interesse, alcuni racconti popolari di patrioti risorgimentali di fede ebraica, interpretati da Moni Ovadia. Peppe Servillo canterà due perle della tradizione musicale napoletana come «Santa Lucia» e «Lacreme Napulitane». Sarà riproposto, inoltre, «Or che innalzato è l'albero», uno dei primi esempi di canto giacobino, caro a Mazzini.

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