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Stop agli sgomberi ma solo per 7 giorni

I nomadi alla Basilica di San Paolo

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Una «pausa» di una settimana per gli sgomberi forzati dei campi nomadi abusivi. Ad annunciarlo ieri il sindaco Alemanno. «In vista della beatificazione di Giovanni Paolo II - ha spiegato - tutte le forze dell'ordine e tutti i servizi di Roma Capitale sono concentrati sulla buona riuscita di questo evento straordinario e, quindi, è impensabile qualsiasi altro intervento se non di pura emergenza». Non si placano però le polemiche sulla ripresa del piano nomadi che ha portato dal primo aprile a oggi lo sgombero di 75 campi abusivi per un totale di circa 1000 persone sulle 2500 che vivono a Roma in circa 210 insediamenti irregolari. «In molti casi - aveva sottolineato il primo cittadino pochi giorni fa - è meglio che queste persone stiano a casa loro, dove magari guadagnano di meno, piuttosto che a Roma, in una baracca pericolosissima: noi non vogliamo più vedere bambini bruciati». Un piano e un atteggiamento del Campidoglio fortemente osteggiato dalla Comunità di Sant'Egidio che già l'altroieri aveva attaccato Alemanno definendo le scelte del sindaco «disumane» e chiedeva di fermare gli sgomberi fin quadno non si sarebbe trovata un'alternativa. Duro il commento dal Campidoglio che parla invettive e snocciola numeri: prima dell'emergenza africana i richiedenti asilo politico e i rifugiati politici erano 8mila a fronte di un'accoglienza massima di 1.600 posti. I nomadi sono 3.400 nei campi attrezzati, 1.600 in quelli tollerati e 2.500 (insieme a immigrati comunitari) in campi abusivi. I toni però tra la comunità di S. Egidio e il primo cittadino si sono riacutizzati ieri quando si era sparsa la voce di uno sgombero del campo di Pietralata per la giornata di oggi. Una notizia che aveva allarmato le stanza alte del Vaticano e smentita poi da Alemanno stesso. «Gli esponenti della Comunità di S. Egidio possono stare sereni cercando, magari, di moderare i termini delle loro invettive - commenta duro il sindaco -. Non solo non era mai stato previsto uno sgombero al campo di via Cave di Pietralata ma in tutta la settimana prossima era già stato preventivato, da tempo, di non procedere a sgomberi di campi nomadi abusivi. Detto questo, sottolineo ancora una volta che non possiamo accettare ultimatum da parte di nessuno. Siamo disponibili a confrontarci su proposte concrete e realistiche ma dobbiamo continuare con il programma degli sgomberi dei campi abusivi, concordato con la Prefettura e la Questura, cercando di mettere in campo ogni sforzo per garantire solidarietà umana e sicurezza e per evitare il ripetersi di tragedie che la città di Roma non merita». Gli sgomberi dunque riprenderanno già dalla settimana prossima.

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