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Tutti al cinema o al museo Ville e spiagge deserte

Roma, veduta dall'alto

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Le aspettative erano alte ma la realtà si è rivelata amara per ristoratori e gestori di stabilimenti balneari. Il maltempo ha infatti rovinato il giorno di Pasquetta quando le famiglie, come di consueto, si mettono in macchina per la tradizionale gita fuori porta. Spiagge deserte, ristoranti semivuoti soprattutto in provincia, ville e parchi snobbati dagli amanti dei pic-nic. La pioggia, che è caduta senza dare tregua fin dalle prime ore del mattino, ha messo in ginocchio per primi i gestori degli stabilimenti che speravano in un tutto esaurito dopo un inizio di primavera che nei giorni scorsi lasciava ben sperare. Il ritornello, da Ostia a Fregene, da Santa Severa a Ladispoli, è stato sempre lo stesso: «Un disastro, tavoli semivuoti e spiagge deserte». Così, ad esempio, la titolare di Peppino a mare a Ostia, Rossella Pizzuti, che è anche Presidente di Sib Ostia: «Una Pasquetta così non l'avevo mai vista. La maggioranza dei ristoranti ha avuto un calo del 30%». Colpa del maltempo, tutti d'accordo. «Molte prenotazioni sono state annullate all'ultimo momento – incalza Franco Petrini, della Nuova Pineta e La Pinetina – ai tavoli abbiamo visto molti stranieri, soprattutto inglesi». Ma anche della crisi. «Pioveva anche l'anno scorso – ricordano dal Venezia – eppure oggi (ieri ndr) abbiamo avuto almeno il 15 per cento in meno di clienti». Una flessione che sarebbe dunque stata causata dalla crisi economica. Lo dice chiaramente anche Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe-Confcommercio: «Tempo a parte ci aspettavamo comunque qualcosa di più sul fronte ristoranti. Le ricorrenze fanno sempre ben sperare i ristoratori ma quest'anno è andata male soprattutto nei ristoranti in provincia perché a Roma centro, invece, non abbiamo registrato molte disdette per colpa della pioggia». Pochi comunque i romani invogliati a trascorrere la Pasquetta fuori casa, nei ristoranti capitolini a salvare gli affari ci hanno pensato gli stranieri che in questi giorni stanno affollando la città in vista del primo maggio, giorno della beatificazione di Papa Wojtyla. «Il periodo resta comunque difficile per il settore – precisa Sacchi – speriamo ora nel weekend del primo maggio». Disertate anche le numerose ville e i parchi romani a parte qualche eccezione, come Villa Pamphili, dove più di un temerario munito di ombrello e telo sul quale sedersi non ha rinunciato, all'ora di pranzo, ad un pic nic sotto gli alberi. Ma se ristoranti e stabilimenti erano mezzi vuoti lo stesso non può dirsi per i cinema dove in molti hanno ripiegato, visto il brutto tempo, a metà pomeriggio. File ai botteghini dei cinema Adriano, Barberini, Andromeda, solo per citarne alcuni. Così come nei musei, eccezionalmente aperti in occasione delle Feste Pasquali. In particolare ai Musei Capitolini, al Museo dell'Ara Pacis, Palazzo Braschi e Villa Torlonia.

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