I rom lasciano la basilica di San Paolo

Si è ufficialmente conclusa l'occupazione della basilica di San Paolo da parte di un centinaio di rom sgomberati l'altro ieri da un campo abusivo a Casal Bruciato, ai margini della capitale. I nuclei familiari sono stati tutti ricongiunti e successivamente, da un ingresso laterale della basilica, sono usciti e, a bordo di autobus, sono partiti per raggiungere i centri della cooperativa sociale Domus, messi a disposizione dalla Caritas. Nell'aera antistante la basilica è rimasto solo un gruppo di una decina di rom i cui nomi non comparivano negli elenchi in possesso dei volontari della Caritas e per i quali ora si sta cercando di trovare una sistemazione. I rappresentanti delle numerose associazioni di volontariato, che hanno assistito i rom in questi tre giorni, hanno espresso soddisfazione per come si è conclusa la vicenda.   VATICANO: LE FAMIGLIE RESTINO UNITE - Il Vaticano auspica che la soluzione trovata oggi per i rom che si erano sistemati nella basilica di San Paolo "preluda ad una sistemazione stabile e adeguata": è quanto si legge in un comunicato della Santa Sede, in cui si sottolinea inoltre come le soluzioni approntate insieme alla Caritas abbiano evitato di separare i nuclei familiari, garantendo alle famiglie di "restare unite".  Il Papa lo ha esortato stamani nel suo messaggio di oggi Urbi et orbi: occorre accogliere i profughi e i rifugiati. Il gruppo dei rom, alcune decine - spiega il comunicato -, è rimasto anche questa mattina nello spazio messo a disposizione presso la basilica, dove ha potuto pranzare e trattenersi senza particolari problemi né tensioni. Nel pomeriggio - prosegue la nota - con l'interessamento della Caritas, è stata trovata una soluzione con il trasferimento del gruppo presso una struttura di accoglienza gestita dalla cooperativa sociale Domus, dove le famiglie potranno restare unite. A tal fine i nuclei sono stati opportunamente censiti per evitare le separazioni". "È da osservare - sottolinea il Vaticano - che in tutto il corso della vicenda il comportamento della gendarmeria vaticana è stato caratterizzato da correttezza e umanità, in stretta collaborazione con gli operatori della Caritas e con le competenti autorità di pubblica sicurezza, in modo da favorire il dialogo e la serenità fra la ricerca delle soluzioni più opportune". Il Vaticano si augura che "la soluzione temporanea trovata preluda ad una sistemazione stabile adeguata".   ALEMANNO: IL PROGRAMMA VA AVANTI - Il sindaco Gianni Alemanno ha ringraziato la Caritas di Roma per "il suo intervento decisivo" precisando però che questo "non modifica in nulla l'atteggiamento dell'Amministrazione Capitolina rispetto all'emergenza nomadi" e annunciando che "andrà avanti il programma di sgombero dei campi nomadi abusivi".  Stamani era stata celebrata la messa di Pasqua con momenti di commozione tra i rom all'esterno - molti bambini - e la folla di fedeli accorsi per la funzione. Qualcuno ha portato uova e colombe per i piccoli che stazionavano sui prati. Sembrava che i negoziati si fossero interrotti ieri sera tra Campidoglio, associazioni e nomadi, invece in serata è giunta la notizia del trasferimento. Aveva sorpreso che nel corso dell'omelia della messa di mezzogiorno non fosse stato fatto nemmeno un accenno alla presenza dei nomadi a pochi metri. Poi, tra le grida di aiuto di una donna che chiedeva "semplicemente una casa" e uno striscione srotolato sul prato con la scritta "Comune&Vaticano...  restiamo umani", i numerosi volontari delle diverse associazioni presenti hanno allestito tavoli e preparato il tradizionale pranzo pasquale a base di affettati, uova, pasta e carne. Dopo le prime resistenze, e nonostante molte donne continuassero a piangere, tutti, compresi i bimbi, si sono avvicinati e hanno mangiato. Dopo il pranzo erano continuate le polemiche: venti associazioni che si occupano dei diritti delle minoranze e varie organizzazioni sociali hanno definito "quanto successo ieri, disumano, inaccettabile". I gendarmi hanno filtrato l'accesso alla veglia pasquale nella basilica di San Paolo con un "no ai Rom - donne e bambini compresi - no agli attivisti, e sì ai pellegrini". Il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli, aveva anche aggiunto di essere preoccupato per la "pessima immagine che la città sta dando a tutto il mondo"; il segretario dei Radicali Italiani, Mario Staderini, e quello dei Radicali Roma, Riccardo Magi, avevano parlato di incredibile "assenza delle istituzioni".