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Quei nipotini della sinistra coi modi da macho

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Insultialla giornalista di mezz'età, ovvero la sottoscritta, rea di aver descritto con qualche riga di colore, i ragazzi di Popica, l'associazione che collabora con Amnesty International, che venerdì, mentre i rom occupavano la basilica, cercava di imporre al prefetto lo stop di piano nomadi e sgomberi dei campi abusivi. Saranno pure maestri nelle occupazioni. E la basilica di San Paolo che diventa la succursale di un campo rom ne è la prova. Ma sul confronto civile qualche nipotino delle femministe è ancora a «caro amico». Manifestazioni e cortei della vecchia guardia non hanno cambiato le nuove generazioni. Che usano ancora le sparate maschiliste di sempre per umiliare le donne. È andata così. Ieri pomeriggio torno alla Basilica di San Paolo. Ci sono anche i ragazzi di associazioni e centri sociali, sull'erba insieme a un centinaio di rom romeni, altrettanti sono asserragliati nel chiostro e nella basilica, perché se escono stavolta non li fanno rientrare. Mi vedono, salutano con un sorriso berlusconiano, esagerato per chi li ha visti la prima volta solo il giorno prima. E vengono al sodo. «Il tuo pezzo è stato il più gettonato» esordiscono sventolando Il Tempo. Ma non credo sia un complimento. E infatti hanno da ridire. Qualcuno dice che non gli piace che abbia sprecato una riga per descrivere i ragazzi dell'associazione Popica, che collabora con Amnesty International, e insieme agli architetti dell'associazione Stalker di Roma Tre, che dista pochi metri dalla basilica di San Paolo, si interessano dell'occupazione dell'ex fabbrica Fiorucci, Metropoliz, esempio di "Città meticcia". Hanno da ridire sul fatto che abbia descritto una di loro, Guendalina, «ragazza acqua e sapone ma chic». Mentre un giovane in Hogan e giacchino scamosciato dico che veste come un pariolino. «Anche noi scriveremo di te» è la promessa. Ma mi suona tanto come una minaccia. La cosiddetta sinistra antagonista mi ha accusato abbastanza su internet. Ma quella volta almeno ero "colpevole" di aver scritto degli arresti di alcuni kapò dell'occupazione dell'ex scuola «8 Marzo» alla Magliana. Stavolta mi sbeffeggiano per due righe di colore. Ribatto che la descrizione era solo per personalizzare, rendere più vicine le persone ai lettori, ribatto. E arriva la stoccata. «Sei una vecchia che vuole fare la giovane» mi dice un tipo sui trent'anni, rasato e in eschimo grigio. Colpita. Incavolata nera ribatto con una citazione. «Sono vecchia è vero ma almeno io giovane sono stata, qualcun altro invece intelligente mai». G. M. Col.

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